Nuovo stadio Rigamonti, il lodo Cellino piace alle opposizioni

Vilardi: «No al bando, Del Bono ha sbagliato». Ghidini: «Perso tempo ora è emergenza»
Lo stadio Rigamonti - © www.giornaledibrescia.it
Lo stadio Rigamonti - © www.giornaledibrescia.it
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Il lodo Cellino fa breccia anche nelle opposizioni. L’urgenza condivisa da tutte le forze politiche è infatti quella di mettere mano al più presto al Rigamonti per consentire al Brescia Calcio di giocare la prossima stagione (si spera in serie A) in città, senza dover migrare in altri lidi, tipo Cesena.

Alla tesi del presidente del club si è già dovuto adeguare il sindaco Emilio Del Bono. Ora anche le opposizioni paiono pronte a fare la loro parte: niente bando per il nuovo stadio, procedura che potrebbe ostacolare i lavori necessari quest’estate a Mompiano; sì al progetto di Cellino per rimettere in sesto il Rigamonti, spostando il campo verso la tribuna principale e costruendo nuove gradinate in tubolari sugli altri tre lati, a ridosso del campo, con skybox al posto del parterre.

«Il bando non va pubblicato - dice Paola Vilardi, capogruppo di Forza Italia -, è una procedura che avevamo contestato subito». Anche per Massimo Tacconi della Lega, Del Bono ha avuto un atteggiamento «ondivago» mentre Guido Ghidini, M5S, denuncia l’inerzia degli scorsi 5 anni.

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