Nuovo premio Vergani 2022, i riconoscimenti ai cronisti lombardi

In finale tre giornalisti del GdB: Fatolahzadeh per la Carta stampata e Cittadini e Renica per il podcast su Desirée Piovanelli
I cronisti premiati dalla giuria del «Guido Vergani» - Foto tratta da Facebook
I cronisti premiati dalla giuria del «Guido Vergani» - Foto tratta da Facebook
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Marco Birolini, di Avvenire, con un’inchiesta sulla tratta delle nigeriane e gli effetti del Covid sulla prostituzione è il «Cronista dell’Anno». Il giornalista lombardo è infatti il primo classificato nella categoria «Carta Stampata» del Nuovo premio Vergani 2022, il riconoscimento «che premia la Buona Informazione nella Cronaca e nell’Attualità», che lo scorso anno era andato a Nuri Fatolahzadeh, del Giornale di Brescia, finalista anche in questa edizione.

I riconoscimenti

Il premio intitolato al famoso cronista milanese si è aperto stavolta anche agli Esteri: in questa sezione speciale la Giuria, presieduta da Nello Scavo (uno dei vincitori del 2021) ha premiato anche molti servizi realizzati in Ucraina, tra cui quelli di Fausto Biloslavo e Luca Steinmann, oltre alle foto di Gabriele Micalizzi. Tra gli altri premiati Maria Chiara Grandis (Tgr Rai) per la Tv, con la storia di un migrante kosovaro oggi diventato poliziotto; Andrea Cherchi (freelance) per la sezione Fotografia, sempre attento a chi è nel bisogno, e Sacha Biazzo, Salvatore Garzillo e Luigi Scarano (Fanpage) per il Web con un'inchiesta sulla cosiddetta «Lobby nera».

I bresciani

Per la Carta Stampata, come si diceva, ancora una volta nella rosa dei finalisti la collega Nuri Fatolahzadeh. Bresciana anche la redattrice di Fanpage, Chiara Daffini, finalista nella sezione Web. In questa'ultima categoria sono giunti in finale anche Andrea Cittadini e Francesca Renica, del GdB, con la longform e il podcast su Desiree Piovanelli. Tra i cronisti cui è andata la menzione per la Carta stampata, due cronisti bresciani del Corriere, Mara Rodella e Pietro Gorlani per il lavoro sulle intercettazioni dell’inchiesta sui fanghi tossici Wte.

L'allarme

«Il diritto di cronaca ormai si esercita in spazi sempre più ristretti, al punto che i giornalisti non possono più garantire un compiuto esercizio della libertà di stampa» è il grido d’allarme lanciato in occasione del premio da Fabrizio Cassinelli, presidente del Gruppo Cronisti Lombardi della Associazione Lombarda Giornalisti che ha coordinato la giuria. «La situazione precipita, a Milano e in Lombardia, che sono la cartina di tornasole del nostro sistema-media nel silenzio delle istituzioni e nella inconsapevolezza dei cittadini che pensano di esser informati in modo completo e invece si trovano sempre più spesso travolti da poco deontologica propaganda».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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