«Note» sul bidone della differenziata: come funzionano le multe

L’azienda ha ricordato l’obbligo di ritirare i contenitori della raccolta differenziata entro le 9 del mattino pena una sanzione da 25 a 125 euro
  • Gli avvisi sui bidoncini
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Sui social circolano già varie proteste per l’avviso di Aprica arrivato in questi giorni a molti residenti della zona azzurra. L’azienda ha ricordato l’obbligo di ritirare i contenitori della raccolta differenziata entro le 9 del mattino, pena una sanzione da 25 a 125 euro.

In più, la notizia che in questi giorni passeranno alcuni tutor a controllare il rispetto degli orari ha sollevato un polverone, ulteriormente supportato dal vicecapogruppo della Lega Nord Fabio Rolfi, che su Facebook ha commentato: «Una follia, oltre che la dimostrazione di un mentalità vessatoria verso i cittadini».

Ci sono però alcuni punti da chiarire. In realtà, per quanto riguarda le multe il Regolamento sul sito di Aprica parla chiaro. Il Titolo V del pdf datato 24 febbraio 2016 elenca in dettaglio tutti i casi di violazione del corretto comportamento da tenersi per la differenziata sia da parte degli utenti sia da quella dei gestori, in forza degli articoli 7, 29, 31 dello stesso documento. A seconda del caso, le sanzioni variano da un minimo di 25 a un massimo di 400 euro (con possibilità di pagamento in misura ridotta).

Certo, è vero che non si trova cenno a sanzioni nelle slide che spiegano come funziona la raccolta differenziata, ma chiunque può trovarle sul sito ufficiale nella sezione dedicata al materiale informativo.

Quindi niente sgarri se volete evitare un conto salato: consegne e ritiro dei bidoncini in orario nei luoghi stabiliti e utilizzare solo i contenitori forniti nel kit ad aprile.

Per le domande generali (ad esempio, dove recupero i sacchetti quando finisco quelli del kit? O: cosa faccio in caso di smarrimento o danno dei bidoni?) si può trovare una risposta sul sito ufficiale della differenziata.

Altro elemento di cui tener conto è il codice a barre con cui sono contrassegnati tutti i contenitori. Ogni utente al momento di ritirare il kit agli sportelli di A2A ha ricevuto anche una lettera – che ha dovuto controfirmare sul posto – in cui era indicato il codice a barre che lo identifica come possessore di quel particolare bidoncino. È un modo per scoraggiare gli abusi e per tutelare gli utenti. Pensiamo a un furto o a uno smarrimento, oppure alla vita di un condominio affollato: con il codice a barre è possibile risalire senza tanta fatica al giusto proprietario. Anche i vigili, quando riscontrano danni o violazioni (per esempio, un bidoncino vuoto ancora in strada dopo l’orario convenuto), possono richiedere la verifica del codice agli uffici di a2a per individuare l’utente e inviargli l’eventuale multa direttamente a casa. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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