Notaio accusato di peculato, sequestrata la sua villa
«Non volevo licenziare i dipendenti del mio studio, visto il calo di attività dovuto alla crisi dell’edilizia e alla netta diminuzione di compravendite». Questa la giustificazione che un notaio bresciano ha dato agli investigatori della Guardia di finanza (Nucleo di Polizia Tributaria) che lo hanno indagato per peculato.
Secondo quanto accertato dai militari il professionista, che ha uno studio con sede in città e in provincia, tra il 2009 e il 2015 non avrebbe versato all’Erario una serie di imposte e tributi che comunque i suoi clienti gli avevano versato, proprio per ottemperare agli obblighi di legge.
Sarebbero 140 le operazioni di compravendita in questione.
A stupire gli investigatori, intervenuti su segnalazione dell’Agenzia delle Entrate, sarebbe l’età del professionista, non certo un giovane e con poca esperienza, anzi, tutt’altro. L’indagine e la denuncia per peculato, era scattata nei mesi scorsi, e così anche la sospensione da parte dell’Ordine.
Oggi però le Fiamme gialle sono intervenute per porre sotto sequestro la villa (con piscina) dove il notaio vive. Un immobile che da solo basterebbe a coprire il debito che il professionista avrebbe maturato nei confronti dell’Erario. Pari a 485mila euro.
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