Non solo sfruttatori ma anche truffatori del reddito

I carabinieri hanno scoperto anche la complicità di una dipendente delle poste
Una pattuglia di carabinieri Foto © www.giornaledibrescia.it
Una pattuglia di carabinieri Foto © www.giornaledibrescia.it
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Si aggrava la posizione del gruppo arrestato lo scorso anno con l'accusa di sfruttare e minacciare minori per farli lavorare senza paga. Approfondendo le indagini infatti i carabinieri della Compagnia di Brescia hanno scoperto che gli stessi soggetti, con la complicità di una dipendente delle Poste, ottenevano false attestazioni per accedere al reddito di cittadinanza.

Nello specifico «I successivi approfondimenti condotti dai Carabinieri dei Brescia sotto la direzione della Procura della Repubblica di Milano hanno consentito di accertare che i due, destinatari di custodia cautelare in carcere, richiedevano ed ottenevano la concessione del beneficio del Reddito di cittadinanza in favore di loro connazionali del tutto inconsapevoli e peraltro privi di requisiti, riscuotendo personalmente le relative
somme in danaro tramite le apposite carte» scrivono i carabinieri in una nota diffusa in mattinata. 

«A tal fine, corrompevano sistematicamente la 48enne italiana, destinataria invece della custodia cautelare agli arresti domiciliari, che, quale operatrice di sportello impiegata
presso un ufficio postale del milanese, riceveva dagli stessi denaro o regalie varie quali t-shirt, profumi e prodotti alimentari, per compiere atti contrari ai propri doveri d’ufficio. In particolare la stessa, rivestendo la qualità di pubblico ufficiale nell’ambito dell’istruttoria per il rilascio delle carte reddito di cittadinanza, riceveva dai due delle attestazioni di soggiorno permanente – relative ai futuri intestatari del beneficio – visibilmente contraffatte in quanto difformi dal modello originale previsto, attestando quindi falsamente la regolarità della procedura e l’identità dei soggetti, ai quali peraltro consegnava materialmente le carte per la riscossione del beneficio (emesse da Poste Italiane all’esito di riconoscimento del beneficio da parte dell’INPS)» spiega ancora la nota.

Quella conclusa in queste ore è solo l'ultima di una serie di operazioni delle forze di polizia per la verifica della corretta erogazione del Reddito di Cittadinanza.    

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