«Non chiede scusa? La Castelletti si deve dimettere»
«La Signora Castelletti deve scegliere d’andarsene. E se non lo fa, il Sindaco rompa il silenzio e prenda seri provvedimenti, chiedendole un passo indietro. Perché le espressioni del vicesindaco sui social sono inammissibili, lesive della libertà di pensiero, antidemocratiche». Il centrodestra cittadino e gran parte dell’opposizione, con Margaroli (FI), Maione (FI) e Stellini (FdI), è compatto nel chiedere le dimissioni della leader di Brescia per Passione, in merito ad una vicenda che è stata sottoposta al prefetto Valenti.
Andiamo con ordine. Un mese fa Laura Castelletti pubblica un tweet in cui taccia di «omofobia» chi giudica sbagliate le unioni civili. Il 17 giugno la vicenda accende il Consiglio comunale con richiesta di pubbliche scuse da parte dell’opposizione (eccetto M5s): Del Bono si rifiuta di «rispondere a opinioni espresse sui social, non inerenti l’attività amministrativa».
Intanto, sotto la Loggia, Gioventù nazionale chiede immediate dimissioni per il tweet incriminato. A questo punto entra in campo Armando Pederzoli, dipendente comunale (e candidato nel 2013 come capolista di Ecologisti e Reti Civiche a sostegno di Del Bono).
Pederzoli, riferendosi ai manifestanti, scrive su Facebook: «Sono orribili, bisognerebbe metterli a Bergen Belsen (lager nazista, ndr)». Il vicesindaco mette un like: la situazione si infiamma ancora di più e il centro destra minaccia interrogazioni parlamentari, mobilitazioni in Consiglio, e di sottoporre la cosa al Prefetto, come appunto avvenuto l'altro ieri: presentare istanza formale di procedimento disciplinare nei confronti di Pederzoli, come fatto da Fratelli d’Italia («atto che Forza Italia appoggia politicamente» dichiara Margaroli); «in merito, l’assessore Panteghini ha detto essere in corso i necessari accertamenti», sottolinea Stellini.
«Non stiamo facendo spot, vogliamo solo informare la cittadinanza - spiega Margaroli -. L’atteggiamento del vicesindaco manca di rispetto alla città, andremo avanti fino alle sue dimissioni». Perché «poteva scusarsi ma non l’ha fatto - incalza Maione -. Si è solo arrampicata sui vetri. Ora basta, deve andarsene, ricopre un ruolo istituzionale inadatto al suo comportamento. È per questo che Del Bono e il Pd la lasciano sola».
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