Nikolajewka: «Un letto in più» è ormai vicino al traguardo
Il traguardo dei seicentomila euro è sempre più vicino. Ancora uno scatto vigoroso e il progetto «Un letto in più per Nikolajewka» troverà compimento, firmato ad oggi da ben 459 cittadini e aziende bresciane per un totale di 484.173 euro donati. (Come donare: le istruzioni)
Come dire che tra breve i sedici letti attrezzati in otto nuove stanze della rinnovata residenza sanitaria saranno assicurati. Il resoconto odierno mantiene il quadro che sinora abbiamo descritto: quattro bonifici di anonimi benefattori; un’azienda, la Dap Materie Plastiche srl, non nuova a gesti di beneficenza, che ha inviato 5mila euro; un’altra donazione corposa in ricordo di Angelo Terenghi e una breve lista di nomi e cognomi che, magari sconosciuti ai più, trovano degno risalto dalle pagine del nostro giornale. Non sono contributi per un intervento «in generale», ma mirati ad un ben definito progetto che resterà scolpito nella memoria di tutta la comunità bresciana attenta ai bisogni dei disabili fisici che nella Nikolajewka trovano assistenza e competenza affettuosa.
Rush finale. Ci siamo ormai. L’asticella del prossimo salto sarà certamente ben al di sopra del mezzo milione di euro grazie a tutti i nostri lettori, impegnati in un moto di generosità collettiva che prosegue ormai costantemente e senza soste dalla fine di novembre. Le persone che hanno aperto il cuore e i portafogli sono molte.
Tra queste spiccano le tantissime piccole donazioni, anche di soli 10 euro, di chi - come ci hanno detto più volte - «dà quello che può, anche se poco, perché il richiamo di chi ha bisogno si fa sentire forte». L’affezione si va consolidando un po’ in tutti i settori della società bresciana come dimostrano anche i versamenti di piccole imprese, associazioni, amici che si uniscono per donare di più, colleghi di lavoro che fanno «colletta» per un bonifico più sostanzioso. Il sistema del crowdfunding adottato a Brescia funziona a dovere. Resta importante per tutti poter avere la certezza di contribuire ad un’opera che Brescia e i bresciani amano particolarmente perché destinata a concittadini più fragili e intrisa dell’originario spirito alpino che le ha dato vita tanti anni fa.
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