Nikolajewka, già 62 donatori hanno risposto all'appello
La generosità ha tanti volti e tanti nomi. Uomini e donne, giovani e anziani che, in tutte le iniziative di aiuto del Giornale di Brescia, non si sono fatti troppe domande e hanno aperto il cuore. Sarà così, ne siamo certi, anche stavolta. Un’onda che, invero, non si è mai fermata dalla fine della settimana scorsa, da quando l’Editoriale Bresciana, insieme alla Fondazione Comunità Bresciana, ad Aib e a Fondazione Ubi Banco di Brescia, ha lanciato la sottoscrizione per raccogliere fondi in aiuto della Scuola Nikolajewka, a fianco dell’istituzione che la gestisce e degli alpini che l’hanno costruita per i disabili bresciani. Generosità. Già prima di partire, dieci «grandi sottoscrittori» hanno garantito un plafond iniziale di 140mila euro, per confermare il motto che «chi ben comincia…».
Poi l’altro venerdì la rincorsa dei bresciani è iniziata, con una quarantina di persone che - direttamente in una delle tante filiali del Banco di Brescia o con bonifici online - hanno aperto il loro cuore alla solidarietà.
Un piccolo grande esercito che ha saputo stupire da subito. «Io dono quello che posso. Lo faccio sempre quando qualcuno ha bisogno, per dare una mano», ci hanno raccontato i primi donatori. Testimoni di una staffetta che durerà ben cinque mesi, un periodo di tempo utile a raccogliere la cifra significativa di 600mila euro da convogliare su una parte del progetto (costo totale attorno agli 8 milioni) di ampliamento e innovazione che renderà la Nikolajewka residenza per disabili all’avanguardia in Italia. Isottoscrittori.
Il primo nome nei contributi registrati ieri è quello di un anonimo che ha donato la considerevole cifra di 2mila euro. Poi l’elenco si è pian piano allungato, fino a comprendere in totale 62 nomi e fissare le donazioni a 154mila e 865 euro. C’è stato in questa prima settimana di raccolta chi ha donato 5, 10 euro, con un grande gesto di fratellanza, e chi - da azienda affermata - ha potuto permettersi di sottoscriverne anche cifre a tre zeri, come ad esempio la Menoni Metalli srl, la Gasparini spa e le imprese che le hanno precedute (Mega Italia srl; Giara srl; Iec srl).
C’è chi vuole restare anonimo e chi, magari, effettua la donazione per onorare la memoria di una persona cara. Certo tra queste spiccano le tantissime piccole donazioni, di chi - come ci hanno detto più volte in queste ultime ore i nostri lettori - «dà quello che può, anche se poco, perché il richiamo di chi ha bisogno della propria comunità si fa sentire forte».
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