Nicoli, 34 indagati per finanziamenti illeciti

Hanno versato 670mila euro a favore dell’associazione che faceva capo a Nicoli senza rispettare l’iter previsto dalla legge.
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Trentaquattro indagati per illecita contribuzione a favore dell’associazione Amici del Pdl. Quindi a favore del suo deus ex machina: Franco Nicoli Cristiani, l’ex vicepresidente del consiglio regionale e ancor prima assessore all’Ambiente e al Commercio del Pirellone. Si tratta di presidenti di Cda, amministratori unici o di fatto di diverse imprese, bresciane e non. Hanno versato nel biennio 2009/2011 un totale di 670mila euro a favore dell’associazione che faceva capo a Nicoli senza, per la Procura, rispettare l’iter previsto dalla legge Piccoli sul finanziamento pubblico ai partiti.

Tra gli indagati figura lo stesso Nicoli Cristiani. L’ex amministratore regionale, per i pm Carla Canaia e Silvia Bonardi, deve rispondere anche di falso per aver presentato al collegio regionale di garanzia elettorale, in occasione delle Regionali 2010, una dichiarazione dalla quale emergeva solo un decimo del percepito attraverso l’associazione “Amici del Pdl”: 70mila euro.

Nel registro degli indagati, con l’accusa di riciclaggio, anche la storica segretaria di Nicoli Cristiani, perché grazie alla delega sul conto corrente dell’associazione provvedeva a prelevare 667mila euro. Indagato, con l’accusa di false informazioni al pm, anche l’on. pidiellino Giuseppe Romele. Interrogato come persona informata sui fatti, e messo di fronte a nove ricevute recanti la sua firma, e attestanti la percezione di circa 50mila euro dall’associazione facente capo a Nicoli, Romele negava l’autenticità dell’autografo che, stando ad una consulenza calligrafica, per l’accusa invece è autentico.

 
 

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