Neonato morto al Civile: aperta un'inchiesta contro ignoti
È stato un batterio a uccidere un neonato ricoverato all’Ospedale Civile di Brescia. Il piccolo era nel reparto di Patologia neonatale assieme al gemellino, che pure ha contratto la stessa infezione - legata al sistema gastrointestinale - al pari di altri piccoli degenti. Sette o otto in tutto, accomunati dall'essere nati prematuri, dalle 22 alle 36 settimane, e per questo con un sistema immunitario ancora fragile e immaturo.
Il bimbo, figlio di una coppia bresciana, è morto martedì: dopo l'accertamento della presenza del batterio, noto come Serratia marcescens, individuato attorno al 20 luglio scorso, i controlli estesi ai neonati ricoverati nello stesso reparto hanno consentito di appurare che altri erano stati interessati da colonie dello stesso batterio, anche se non tutti presentavano i sintomi dell'infezione.
Le condizioni dei piccoli, ricoverati in terapia intensiva, a partire dal gemellino, sono considerate stabili, il che farebbe ben sperare. L'evenienza di un'infezione di questo tipo non è rara, a detta degli esperti, in soggetti con un sistema immunitario ancora non maturo, anche se si tratta del primo caso specifico al Civile. Non così in Lombardia e in altre città italiane e europee, dove peraltro solo in pochi casi è stato possibile accertare quale fosse la fonte dell'infezione.
Sull'accaduto la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti e i carabinieri del Nas hanno acquisito gli atti relativi al decesso del piccolo. Al momento tuttavia non risultano indagati, né vengono ravvisati allo stato profili di responsabilità. Le bonifiche effettuate una volta accertata la presenza di Serratia Marcescens, permettono di escludere il rischio di contagio. Resta una tragedia che ha stroncato poco dopo la nascita la vita di una creatura e il dolore di una famiglia che ora non può che aggrapparsi alla speranza per il gemellino sopravvissuto.
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