Neonato abbandonato: ecco cosa dice la legge
Che cosa ne sarà del bimbo abbandonato? Sarà adottato? Sono solo alcune delle domande arrivate in redazione dopo che il piccolo di pochi giorni è stato lasciato ieri in vicolo Nottole.
Per i bimbi nati in ospedale da mamme che non li hanno riconosciuti, il cosiddetto parto in anonimato (Dpr 396/2000, art 30), la procedura è snella e fa sì che il piccolo venga dichiarato adottabile in poche settimane e che si trovi tra le braccia dei nuovi genitori in circa un mese.
La Direzione sanitaria ne dà segnalazione alla Procura della Repubblica che avvia il procedimento di adottabilità del bambino. Nel caso di un bimbo abbandonato la procedura è la medesima.
L’ospedale segnala all’Ufficiale di stato civile che deve compilare l’atto di nascita nel quale verrà scritto che è figlio di genitori ignoti. A questo punto la Procura aprirà una procedura di adottabilità.
Non esiste ovviamente un prontuario con i tempi, ma solitamente, nei casi come quello del piccolo di vicolo Nottole, in massimo un mese il bimbo ha una casa con una mamma e un papà. A volte viene affidato anche dopo pochi giorni ad una famiglia che, se non ci sono intoppi, diventerà quella adottiva.
Se invece verranno trovati i genitori si dovranno valutare i motivci dell'abbandono.
«Noi chiediamo anche – sottolinea il Procuratore capo del Tribunale dei minori di Brescia Emma Avezzù - che un bimbo abbandonato la cui storia ha avuto un certo clamore, venga dato in adozione non nella provincia nella quale è stato abbandonato per evitare che venga riconosciuto ed “etichettato”».
Fino all’affidamento preadottivo la mamma ci può comunque ripensare.
Ma chi può adottare? Coppie sposate da almeno tre anni (o meno se dimostrano di aver convissuto prima delle nozze) che abbiamo fatto domanda al Tribunale dei minorenni e completato l’iter per essere dichiarati idonei.
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