Nell'UniBs del futuro più aule, residenze e studenti da tutta Europa
Come sarà l’Università di Brescia del futuro? Sarà sempre più un ponte per l’Europa e per il mondo, ma senza perdere il legame con il proprio territorio di riferimento, che anzi sarà rafforzato sia a Brescia sia nel resto della Lombardia Orientale. È quello che emerge dal Piano strategico, il documento approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di amministrazione che definisce le strategie, gli obiettivi e le azioni che guideranno l’UniBs per i prossimi sei anni. Il nuovo Piano nasce dal confronto con tutte le componenti dell’ateneo cittadino, dal corpo docente, al personale tecnico-amministrativo, alla comunità studentesca.
Il piano, illustrato dal rettore Francesco Castelli nell’aula magna di Giurisprudenza, è saldamente ancorato alla convinzione che sia oggi più che mai necessario guardare al futuro per riportare al centro l’istruzione superiore e la ricerca scientifica, in un dialogo costante con il territorio, con le istituzioni e le imprese. Accanto ai tradizionali ambiti della didattica e della ricerca, il piano introduce una rinnovata attenzione all’internazionalizzazione, alle persone e ai luoghi.
«Il Piano strategico è il primo e l’unico del mio mandato - spiega il magnifico -: in questo modo intendiamo fare della pianificazione strategica dell’attuale governance anche la rappresentazione degli obiettivi volti a cogliere sia le priorità della Politica di coesione Ue 2021-2027, sia le straordinarie opportunità del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nonché gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, definiti dall’Onu come la strategia per ottenere un futuro migliore per l’umanità intera. Attraverso il Piano strategico l’ateneo afferma la propria identità. La nostra Università vuole inserirsi nella prospettiva del bene comune come orizzonte di progresso e di felicità al quale tendere in tempi di rapida evoluzione sociale e tecnologica: "Università, bene comune"».
«Il Piano strategico - aggiunge la prorettrice vicaria Adriana Apostoli - illustra la filosofia dell’ateneo e descrive i valori eletti a guida delle nostre politiche e delle nostre azioni». E in questo senso le parole chiave sono: solidarietà, inclusività, innovazione, responsabilità, formazione, competenza, benessere, sviluppo sostenibile, territorio, Europa e mondo.
A un ateneo in crescita (+5% di iscritti quest’anno, in controtendenza rispetto al dato nazionale) servono però anche strutture: «Dobbiamo aumentare il numero delle aule e lo stiamo facendo», rimarca Castelli ricordando il cantiere già aperto all’ex ristorante Ca’ Nöa. Ma poi c’è il tema delle residenze: «Il nostro bacino di utenza è in larga misura locale, ma puntiamo ad ampliarlo attraendo sempre più studenti da fuori. Il numero di posti letto di cui disponiamo, 496, è già buono. E a Brescia non ci sono state le proteste con le tende. Si può però fare sempre meglio: d’altronde più servizi si danno agli studenti, più la nostra Università e la nostra città diventano attrattive e più il tessuto sociale diventa vivo e frizzante».
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