Nel supermarket virtuale dove lo sballo diventa «roulette russa»
Si possono acquistare sostanze «che aiutano ad essere nel giusto stato mentale», tartufi allucinogeni scontati del 20%, miscugli energizzanti «per mettervi le molle ai piedi» o prodotti naturali come la «salvia divinorum», il parente messicano della menta le cui foglie dagli effetti psicoattivi non vanno utilizzate per aromatizzare i casoncelli.
Nel supermarket virtuale (con tanto di carrellino della spesa e consegne via posta) lo sballo è a portata di clic. Accedervi è facile, soprattutto per i nativi digitali. Ci sono siti che vendono smart drugs, le cosiddette «droghe furbe» (composti di origine naturale o sintetica non proibiti dalla legge ma che possono contenere principi attivi con proprietà psicoattive), tutorial per realizzare le dosi e spacciatori che tra un hashtag e l’altro vanno a caccia di nuovi clienti: il web più o meno sommerso rappresenta la «nuova» frontiera dello spaccio.
È consapevole del problema - e del fatto che non sia facile affrontarlo - anche la Guardia di Finanza di Brescia.
Le smart drugs, in particolare, si nascondono dietro profumatori per la casa, fiori (come la Ipome violacea che contiene ergina, un allucinogeno) e funghi.
Per un sito che viene chiuso, poi, ce ne sono altri che vengono aperti. Secondo la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo «nel medio periodo - leggiamo nella relazione 2015 - le droghe sintetiche saranno le più diffuse al mondo», hanno un prezzo basso e vengono realizzate in «piccoli laboratori quasi casalinghi ricavati nelle rimesse, nei sottoscala, nelle cantine».
Complici «la capacità e la fantasia dei produttori», queste sostanze sono tante: «Nel solo 2014 sono state inventate o comunque scoperte fra le 70 e le 100 nuove sostanze psicoattive». Trattandosi di prodotti «neonati» dei quali si ignorano le conseguenze, chi le prova si sottopone a una roulette russa.
Così nel menù dei tossicodipendenti posso finire anche la ketamina, un anestetico per cavalli con effetto dissociativo; catinoni sintetici proposti come fertilizzanti o sali da bagno; ghb, la droga dello stupro che disabilita ogni forma di consapevolezza. «Sono cambiate le sostanze e sono cambiate le abitudini - aggiunge il tenente Filippo Forcolin, comandante del Goa -. Sono tramontati gli stereotipi dello spacciatore delinquente e del tossicodipendente alienato. Ora, per i giovani, la droga veicola modelli di socialità attiva: cercano lo sballo per vivere di più il momento, per sentirsi inseriti e per condividere. Prediligono sostanze prêt-à-porter, facili da utilizzare in contesti sociali, per esempio davanti a un drink. Le acquistano in Rete o sulla piazza.
A Brescia c’è una domanda molto alta di eccitanti come cocaina ed ecstasy. La prima arriva nella nostra provincia dalla Colombia passando per Olanda o Spagna. Viene trasportata nei doppifondi delle auto. Sempre alta è anche la domanda dei derivati della canapa indiana. Tra i giovani sono poi in voga lo speed, che viene assunto con l’alcol, e il cobret, un miscuglio di residui di taglio».
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