Nel Bresciano ci sono 2.284 rifugiati, i minori sono solo poche decine
Non è semplice inquadrare con i numeri il fenomeno dell’accoglienza di migranti e rifugiati nel Bresciano. E non per mancanza di volontà. Piuttosto perché, come sottolineano dalla Prefettura, i dati sono in evoluzione continua e cambiano letteralmente da un giorno all’altro di pari passo con le uscite, le revoche o il passaggio da un sistema di accoglienza all’altro, in particolare dai Cas al Sai.
In ogni caso ad oggi, secondo i dati forniti dalla Prefettura di Brescia e dal Ministero dell’Interno, i richiedenti asilo ospiti nella nostra provincia sono complessivamente circa 2.300, ovvero 2.284 più una manciata di ucraini in costante diminuzione.
Nei Cas
La maggior parte - ovvero 1.595 persone - è ospitata all’interno dei Cas, ovvero i Centri di accoglienza straordinaria. Che di straordinario hanno purtroppo ben poco visto che queste strutture, pensate come soluzione temporanea per sopperire alla mancanza di posti negli appositi centri pubblici, sono diventate nel tempo permanenti. I Cas sono gestiti dalle prefetture, che a loro volta affidano l’assistenza ad associazioni e cooperative tramite una convenzione.
Nel Bresciano sono una quindicina le realtà - tra cui Caritas, Fondazione Scalabrini Bonomelli, Comunità Fraternità, la cooperativa sociale Rosa Camuna e la cooperativa La Rete - che hanno in gestione i Cas e si occupano dei quasi 1.600 ospiti suddivisi in piccoli nuclei in tutta la provincia. Si tratta in maggior misura di adulti, coi minori che raggiungono solamente qualche decina di unità.
Nei Sai
A questi si aggiungono i 692 migranti che afferiscono alla rete Sai, ovvero il Sistema di accoglienza e integrazione (ex Siproimi e Sprar), al quale accedono sia i richiedenti asilo che i titolari di protezione, che ricevono assistenza materiale, legale, sanitaria e linguistica.
I dati forniti dal Ministero dell’Interno in questo caso sono più dettagliati ed identificano nella nostra provincia 14 progetti, di cui 13 ordinari e uno dedicato in particolare al disagio mentale e alla disabilità. Gli enti titolari sono il Comune di Breno (67 posti ordinari e 25 per l’ambito disabilità); il Comune di Brescia (92 posti); la Provincia (50 posti); la Comunità Montana di Valle Sabbia (40 posti) e quella di Valle Trompia (184 posti). Altri progetti Sai fanno capo ai Comuni di Calvisano (10 posti); Castegnato (30); Cellatica (52); Chiari (25); Collebeato/Flero (25 posti); Palazzolo (38) e Passirano/Iseo (27 posti).
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato