Nel 2022 sono raddoppiate le bresciane diventate mamme dopo i 40 anni

In tutto, grazie anche alle partorienti di origine straniera, Brescia registra un +0,5% di nascite rispetto al 2021
L'indagine di Ats Brescia evidenzia il trend delle nascite nella nostra provincia
L'indagine di Ats Brescia evidenzia il trend delle nascite nella nostra provincia
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Di generazione in generazione si fanno sempre meno figli. E sempre più tardi. Eppure, un cambio di stagione è possibile e qualche segnale giunge dal Rapporto sul percorso nascita dell’Agenzia per la tutela della Salute di Brescia dal quale emerge che l’andamento demografico nel territorio di competenza dell’Ats (corrispondente alla provincia di Brescia esclusa la Valcamonica, che fa capo all’Ats della Montagna) nel 2022 appare in controtendenza rispetto al resto della nazione.

Infatti, mentre la popolazione residente in Italia al primo gennaio 2023 era inferiore a quella dell’anno precedente (dato Istat) di circa il 3 per mille, in Ats Brescia alla fine dello scorso anno si è registrato un incremento dello 0,5% delle nascite rispetto al 2021.

L'andamento del tasso di natalità a Brescia e in Italia negli ultimi vent'anni - elaborazione dati Ats Brescia
L'andamento del tasso di natalità a Brescia e in Italia negli ultimi vent'anni - elaborazione dati Ats Brescia

«Molti sono gli indicatori demografici che permettono di studiare le variazioni della struttura della popolazione - spiega Cinzia Gasparotti, epidemiologa dell’Ats Brescia -. Nel primo decennio di questo secolo il tasso di natalità è cresciuto grazie all’apporto dei flussi migratori di stranieri; dal 2010, vista la diminuzione dell’immigrazione dall’estero, è iniziato un calo continuo di tale tasso ma, malgrado ciò, nella nostra realtà si mantiene a valori superiori a quelli del resto del Paese». Nel 2022 i parti nei sette punti nascita attivi nel territorio dell’Ats sono stati 8.998, per un totale di 9.165 neonati.

Le mamme immigrate

I «nostri» valori sono superiori alla media grazie ai bambini nati da donne di origine straniera. «Il tasso di natalità negli italiani di Ats Brescia è infatti sovrapponibile a quello nazionale (1,24 figli per donna, ndr), mentre negli stranieri si è passati da tassi superiori a 25 per mille nel primo decennio del secolo per poi registrare un calo molto evidente anche se si mantiene comunque a valori quasi doppi rispetto a quelli italiani» aggiunge la dottoressa Gasparotti.

Il tasso di natalità in Ats Brescia, confronto tra italiani e stranieri - elaborazione dati Ats Brescia
Il tasso di natalità in Ats Brescia, confronto tra italiani e stranieri - elaborazione dati Ats Brescia

Età delle mamme

Nel Rapporto è evidenziato un altro dato, quello dell’aumento dell’età media delle donne al momento del parto, che già si stava delineando negli ultimi anni. Nel 2022 è stata, per le bresciane, di 32,4 anni (31,2 al primo figlio e 33,5 tra chi ha già avuto figli in precedenza), mentre l’età media dei padri è di 35,8 anni. Le partorienti di origine straniera sono più giovani di circa due anni rispetto alle italiane, di quattro quando hanno il primo figlio. Tuttavia, mentre tra le italiane l’incremento dell’età media al parto sembra essersi arrestato negli ultimi anni, nelle donne di origine straniera la crescita è costante e continua.

La distribuzione per età cambia secondo l’area di provenienza delle donne. Nel 2022 il 60,2% delle madri aveva un’età compresa tra i 30 e i 39 anni, percentuale che sale al 66% tra le italiane.

L'età media delle neo mamme
L'età media delle neo mamme

La conferma giunge da questi altri elementi contenuti nell’analisi: «Il numero di parti nelle ultraquarantenni nel 2003 erano 403, pari al 3,4% del totale; nel 2022 sono quasi il doppio, pari al 7,3% dei parti. Un raddoppio che riguarda anche la prima gravidanza: si è passati dal 2,1% di over 40 di vent’anni fa alle attuali 5,3%.

Stato civile e istruzione

Ancora, tra le italiane le donne non coniugate al momento del parto sono quattro su dieci, mentre tra le straniere sono due su dieci.

C’è un altro elemento significativo che può avere pesanti ricadute sull’esito della gravidanza, oltre che su feto e neonato. Ed è il livello di istruzione della madre. Dai dati rielaborati dall’Ats nel 2022 risulta elevato, con laureate pari a circa un terzo delle partorienti. Malgrado il livello di scolarità continui ad essere mediamente inferiore nelle straniere, dal 2003 al 2022 la quota di laureate tra le immigrate è cresciuta dal 9 al 17,6%. Considerando anche la scolarità paterna, nel 2022 il 38% dei neonati aveva almeno un genitore laureato e il 45,4% uno con le superiori. Se entrambi i genitori sono italiani, la quota di bimbi con almeno un genitore in possesso di laurea sale al 44,3%; se di origine straniera, la percentuale scende al 19,8%.

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