Nei campi Caffaro si prova a «coltivare»... plastica vegetale
![Una vista dall'alto del Sito di interesse nazionale della Caffaro - © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/18r39qvezcawh55quph/1/una-vista-dall-alto-del-sito-di-interesse-nazionale-della-caffaro.webp?f=16%3A9&w=826)
Dai campi avvelenati da Pcb e diossine potrebbe nascere la chimica green. Come? Coltivando le canne comuni (Arundo donax) e bioetanolo per produrre plastica vegetale.
La proposta è della Biochemtex che, insieme ad Ersaf (Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste) e all'Università di Agraria di Milano, sta sperimentando questo processo su un terreno agricolo nella zona sud del Sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro.
Un esperimento che scorre parallelo a quelli legati all'Accordo di programma del 2009 per la coltivazione di mais, soia, frumento e di undici ortaggi (fra cui zucchine e pomodori). Ma di cui si attendono i dati analitici per capire se e quando si potrà tornare effettivamente a produrre.
Leggi l'articolo completo sul Giornale di Brescia in edicola oggi, scaricabile qui in formato digitale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia