Negozi aperti e scuole medie in presenza: cosa cambia dal 29

La Lombardia è in zona arancione: ecco i principali cambiamenti per il Bresciano, tra i banchi e per il commercio
Riaprono i negozi: misurazione della temperatura all'ingresso per una cliente - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Riaprono i negozi: misurazione della temperatura all'ingresso per una cliente - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Proprio nel giorno del black friday che - secondo Confesercenti - rischia di spostare circa 83 milioni di euro dal giorno dagli acquisti tradizionali all'online, è arrivata la buona notizia tanto attesa dai lombardi, primi fra tutti i commercianti.

Con domani, domenica 29 novembre, data di entrata in vigore dell'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza alla luce dei dati che vengono dall'ultimo report stilato dall'Istituto Superiore di Sanità sul trend dei contagi, la Lombardia (assieme al Piemonte e alla Calabria) è passata dalla zona rossa alla zona arancione.

«Non è un tana libera tutti» si è affrettato a sottolineare il governatore della Regione Attilio Fontana, ma certo cambiano un po' le carte in tavola per molti.

Anzitutto per coloro che hanno un'attività commerciale e che temevano la chiusura a oltranza con perdite conseguenti in vista del Natale: i negozi tornano a sollevare la saracinesca, con l'accesso consentito ad un numero massimo di clienti che dovrà essere dichiarato sull'apposita segnaletica all'ingresso, come già prima del Dpcm, e con l'ovvio rispetto di tutte le norme di sicurezza. Quanto ai centri commerciali, resteranno chiusi nel weekend (giorni festivi e prefestivi) salvo le attività ammesse.

A restare chiusi per ora saranno di fatto impianti sportivi, piscine e palestre, mentre possono riaprire i battenti anche i centri estetici, fino ad ora chiusi in zona rossa a differenza dei parrucchieri.

Sospiro di sollievo anche per molte famiglie bresciane (e lombarde): tornano infatti tutte in presenza le lezioni delle scuole secondarie di primo grado, le vecchie medie. Non più in classe solo gli studenti delle classi prime, dunque, ma in aula fanno ritorno anche i compagni di seconda e terza.

Ma maggior serenità potranno godere nei loro spostamenti all'interno del comune di residenza tutti i cittadini, non più chiamati a dover esibire l'autocertificazione per giustificare le ragioni della propria presenza in strada tra le 5 e le 22. Va da sé che anche l'attività motoria non è più da intendersi confinata all'area più prossima alla propria abitazione, così come resta possibile praticare all'aperto tutti gli sport individuali non di contatto nel territorio del proprio comune.

Così come restano da osservare scrupolosamente tutte le norme previste per ridurre il rischio di contagio: il ricorso a mascherina (attività sportiva esclusa) e distanziamento sociale dovrà essere, da domani ancor di più, un punto fermo, dal momento che la maggior presenza di persone per strada renderà anche più numerose le potenziali occasioni di contagio. Il rischio, in caso di inosservanza, è che si possa prendere la direzione inversa, con il peggioramento della curva dei contagi e il ritorno da zona arancione a zona rossa, tanto più che la situazione sarà costantemente monitorata e in caso di variazione dei 21 indicatori un'ordinanza ministeriale potrebbe ricacciare la Lombardia nel limbo delle regole più rigide. Il Natale ormai alle porte sarabbe certo meno lieto in tal caso. 

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