Nave si stringe alla famiglia di Aniaj Markeliano, morto a soli 25 anni
Hanno sparato qualche fuoco d’artificio, scintille colorate che sono salite verso l’alto, dove hanno immaginato possa essere adesso che non c’è più.
Domenica pomeriggio, nel piazzale ex Stefana, decine di ragazzi di Nave si sono dati appuntamento per ricordare Aniaj Markeliano. Se accettare la morte di qualcuno a cui si vuol bene è difficile, farsene una ragione quando si è così giovani e nel pieno della vita è ancora più complesso.
Il giovane, di soli 25 anni, è morto nel letto d’ospedale dopo essere stato alcuni giorni in coma per complicazioni che, secondo quanto riportano fonti vicine alla famiglia, non erano direttamente legate alla malattia della quale soffriva. Una tragedia che ha scosso l’intera comunità di Nave di cui la famiglia di Aniaj, di origine albanese ma residente in paese da oltre 20 anni, fa parte. Erano in moltissimi a volergli bene e, ora, sono in molti a ricordarlo come un ragazzo sorridente e sempre gentile con tutti.
«Una vera tragedia - ha commentato il sindaco di Nave Matteo Franzoni -. Siamo vicini ai familiari e ai tanti amici per la dolorosa perdita di questa giovane vita». La benedizione è stata fissata per domani alle 14 nella chiesa parrocchiale Maria Immacolata partendo dalla casa funeraria La Cattolica.
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A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
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