Nave di Harlock, riapertura in «condominio»
La metafora nautica si presta, ma fino ad oggi pare non aver portato troppa fortuna alla Nave di Harlock, spazio polifunzionale varato a maggio del 2006 in via Ducos 2 e, dopo alterne fortune, semi abbandonato in attesa di un rilancio. Che, finalmente, arriva per mano di una «cordata» composta da realtà bresciane attive da lungo corso in ambito artistico e socio culturale.
Adesso al timone della Nave ci sono la Latteria Artigianale Molloy, Palcogiovani (che ritorna in campo), Myusic.Me, Teatro 19 e Red Carpet Studio, che hanno affittato l'intero complesso e lo coabiteranno, di fatto, suddividendosi le spese in una logica di condominio.
La firma è arrivata nelle scorse settimane, dopo mesi di trattative con la cooperativa Fraternità Servizi - titolare della concessione dell'area di proprietà comunale - e con la stessa Loggia, decisa a preservare l'originaria mission della struttura: un modello aggregativo culturale di respiro europeo. Così venne definita la Nave (costata circa 3milioni di euro) quando, nel 2003, fu attivata la convenzione con la cooperativa Mondo Palcogiovani che diede vita alla macchina e la gestì fino al dissesto finanziario del 2008.
Nell'aprile di quell'anno, di fatto, il progetto si incagliò e la Nave ammainò le vele per circa un anno, finché il gruppo Fraternità prese in carico struttura con relativo mutuo e, ad aprile 2009, rimise il vascello in acqua.
La traversata si rivelò più movimentata del previsto, tanto che agli albori del 2012 si paventava una buriana imminente. Stavolta, però scongiurata. Latteria Molloy e compagni, provvisoriamente autobattezzatisi «Nuova Nave», hanno firmato un contratto di locazione della ex cascina Bredina che risulterà totalmente occupata dalle singole realtà, le quali pagheranno un affitto complessivo a Fraternità. «È stato un percorso lungo e complicato - spiega Alberto Belgesto della Latteria -: siamo cinque realtà che erano in cerca di una sede e adesso l'abbiamo trovata. Ognuno occupa un luogo specifico e svolge una sua attività: è una macchina complessa che per funzionare deve girare a pieno regime. Ci sono gli uffici, il locale, la caffetteria, le sale di registrazione e quelle per le prove che d'ora in avanti torneranno ad essere utilizzate».
In questi giorni alla Nave fervono i lavori. L'edificio è chiuso da un anno e mezzo e la manutenzione è d'obbligo. Entro la fine del mese, in ogni caso, la messa a punto dovrebbe terminare per consentire a tutti gli «inquilini» di prendere possesso della loro nuova casa.
Così per la Latteria Artigianale Molloy che dovrebbe aprire i battenti «nell'ala ovest» il 22 marzo - auspicabilmente -, con possibili deroghe al 29. L'associazione, nata nel 2007, si è configurata vera e propria fucina di eventi culturali in città. Prima nella sede di via Maggi - abbandonata nel 2011 per cause di forza maggiore -, poi con una programmazione artistica «itinerante», culminata la scorsa primavera nel «4/qUARTI» al Parco Castelli.
Di fronte si insedierà Palcogiovani, testa e cuore dell'originario progetto «Nave», che da vent'anni organizza manifestazioni musicali, teatrali e culturali per promuovere l'aggregazione giovanile. Tutto intorno opereranno Teatro 19 (con laboratori teatrali e spettacoli per adulti, adolescenti, bambini e famiglie); il Red Carpet Studio (di registrazione) di Marco Caldera e Lorenzo Caperchi; e Myusic.Me, il portale dedicato ad artisti e band creato da due discografici bresciani, Andrea Romano e Davide Danesi.
Le sale prova ospiteranno infine alcune band (fra cui Ovlov e Seddy Mellory).
«La Nave di Harlock - conclude Belgesto - è una macchina da guerra e una palude. Dipende da come si fanno funzionare tutti i gli ingranaggi». Che finalmente questa «Nuova Nave» abbia trovato l'equipaggio giusto?
Ilaria Rossi
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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