Nassiriya, 13 anni fa la strage degli italiani in Iraq

La sofferenza che a volte comporta il servire la patria che si ama da un lato; la consapevolezza che senza questi sentimenti si avrebbe la disgregazione della società. 

Nel ricordare le 19 vittime italiane (tra cui 12 carabinieri) dell'attentato di Nassiriya, Iraq, il 12 novembre di 13 anni fa, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha rivolto questo messaggio. Ai ragazzi che stanno costruendo oggi il Paese di domani; a chi, sedendo in quel parco e leggendo la targa commemorativa, potrà rivolgere un pensiero di ringraziamento a chi - ha detto il primo cittadino - ha dato la vita per servire l'Italia.

«Dare stabilità internazionale ad un mondo oggi sempre più destabilizzato» significa per il sindaco Del Bono oggi servire la propria patria. E quello di Nassiriya è un rischio cui oggi, lo ha ricordato il prefetto, Valerio Valenti, «i nostri militari sono ancora esposti nel mondo». 

Un pensiero in linea con quello inviato oggi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

«I militari e i civili che operano con valore e generosità nelle più travagliate e rischiose regioni del mondo per contrastare e sconfiggere la persistente minaccia del terrorismo transnazionale sono espressione autentica di un Paese coeso e pronto ad offrire con generosità il proprio contributo», ha scritto in un messaggio inviato al ministro della Difesa.