Nadia Toffa, la Iena diventa «Leonessa»
Brillante, scanzonata, coraggiosa, autoironica e… «Leonessa». Ad aggiudicarsi il titolo di «Personaggio bresciano dell’anno» per il 2018 è la giornalista e conduttrice tv Nadia Toffa, volto noto del programma di Italia 1 «Le Iene».
Centinaia le mail arrivate al Museo nazionale della fotografia di Brescia, ideatore del premio, per candidare la 39enne, che dal 2009 ha iniziato a comparire sulle emittenti televisive nazionali, prima come inviata e poi come conduttrice, realizzando inchieste su temi come le truffe, i rifiuti, la ludopatia (su cui nel 2014 ha scritto il libro «Quando il gioco si fa duro»).
«Nadia è stata votata dai bresciani per la sua competenza professionale e il coraggio che ha sempre dimostrato», commenta Luisa Bondoni, del Cinefotoclub. Se qualcuno potrebbe infatti insinuare che il titolo le sia stato assegnato solo per la recente dichiarazione televisiva in cui raccontava di aver avuto il cancro, la cronologia del concorso racconta un’altra storia.
«È stata la più votata fin dall’apertura delle candidature, a ottobre - spiega Bondoni -, quindi ancora prima che avesse un malore e finisse sotto i riflettori per il suo stato di salute». Le votazioni si sono chiuse il 15 febbraio, appena quattro giorni dopo la rivelazione da parte della giornalista, e nel bel mezzo delle polemiche scatenatesi sui social network in seguito alle parole della stessa sui malati di tumore. Personaggio bresciano, dunque, perché, innanzitutto, piace ai bresciani.
E poi, naturalmente, perché a Brescia ci è nata - il 10 giugno 1979 -, si è diplomata al liceo classico Arnaldo e ha fatto le sue prime esperienze televisive. Per quattro anni ha lavorato nelle tv locali come conduttrice di vari programmi di intrattenimento e del tg e come inviata nei servizi di cronaca. «Ma soprattutto - chiarisce Bondoni - Nadia incarna lo spirito del premio: è una bresciana che ha dato tanto a livello locale e nazionale, rendendo orgogliosi i suoi concittadini».
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