Museo di scienze, gli Amici dissentono dalla vendita
«Lascia molto perplessi che dall’attuale sede di via Ozanam si debbano fare le valigie in fretta e furia mentre non si sa quasi nulla della nuova destinazione: questo mi fa pensare che ci sia un forte interesse per una specifica questione e un interesse debole per il futuro del Museo di scienze».
La perplessità - espressa a margine del dibattito sul futuro dell’edificio che in questi giorni coinvolge l’amministrazione comunale, ed approdato in Consiglio - è di Gianluigi Fondra, membro dell’associazione Amici del Museo di Scienze (nata per il rilancio del museo) ed ex assessore. Per lui, la vendita del polo museale di via Ozanam ad una struttura sanitaria privata come il Gruppo San Donato, a cui fanno capo la clinica Città di Brescia e altre strutture sanitarie nel Bresciano, è ben più che un’ipotesi.
«Senz’altro - specifica Fondra, che nel 2015 curò nella veste di assessore proprio la prima trattativa, poi andata in fumo, per la vendita del museo al gruppo milanese - la zona fa gola a molti: se il San Donato riuscisse ad acquisirla, potrebbe espandersi, con la comodità di avvicinarsi anche alla fermata della metropolitana Marconi». A conferma che nella testa di Palazzo Loggia quello spazio potrebbe essere destinato ad ospitare ambulatori e reparti sanitari al posto di sale dedicate alla botanica e alla geologia, arrivano anche le parole di Michela Tiboni, assessore comunale con delega all’Urbanistica. «Visto che il museo già confina su via Marconi con un edificio del Civile, e su via Ozanam con la clinica Città di Brescia la funzione sanitaria mi sembra che potrebbe essere la più corretta».
Se la Loggia dovesse trovare un accordo con il San Donato questo, è plausibile, comporterebbe un cambio di destinazione d’uso, da servizi culturali a sanitari, e una volumetria aumentata. In questo caso il valore del cespite sarebbe di 7,6 milioni di euro. Tanto quindi si ipotizza che il gruppo sanitario dovrebbe sborsare per aggiudicarsi il polo museale. Un’altra ipotesi di vendita potrebbe non includere l’aumento di volumetria e in questo caso il valore degli spazi si aggirerebbe intorno ai 5,9 milioni di euro. Si scende invece a 4,8 milioni nell’ipotesi di vendere, magari ad altri acquirenti, ma al momento non ci sarebbero candidati, senza cambio di destinazione d’uso mantenendo quindi i servizi per la cultura. In passato si era anche parlato dei costi di costruzione di un nuovo edificio museale di tremila metri quadrati: questi si aggiravano intorno ai 3,9 milioni di euro al netto degli oneri di urbanizzazione e del costo dell’area.
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