Museo delle Marche, nuovo direttore il bresciano Voltolini
È giovane e bresciano il nuovo direttore del Museo Archeologico Nazionale delle Marche. Dove «giovane» esprime appieno la volontà del direttore del Polo museale della regione Luigi Gallo di «creare qualcosa di nuovo». Questa è la sfida a cui è chiamato Diego Voltolini, 34 anni, un diploma al liceo classico Arnaldo (ci tiene tantissimo a ricordarlo) e una laurea in Archeologia all’Università di Padova, dove ha pure frequentato la scuola di specializzazione in Beni archeologici. Poi, per quattro anni, ha ricoperto la carica di archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ancona e Pesaro e Urbino.
«Per il ruolo di direttore del museo di Ancona - chiarisce Voltolini - ho partecipato all’interpello e ho vinto. Resterò in carica tre anni, e potrò rinnovare la mia candidatura per altri due mandati». Voltolini ha fatto il suo ingresso a Palazzo Ferretti, sede del museo, con una sorta di timore reverenziale. «È un vero e proprio monumento della città - chiarisce il nuovo direttore -, non solo perché è il museo archeologico più importante della regione, ma anche perché il palazzo che lo ospita è uno dei pochi edifici sopravvissuti, prima alle bombe della seconda guerra mondiale, e poi al terremoto».
«Anche l’allestimento museografico è un patrimonio artistico di per sé - prosegue il neodirettore -: il design è firmato da Franco Minissi, uno dei più grandi nomi dell’ambiente. Metterci mano non sarà semplice, ma la sfida è traghettare le collezioni nella contemporaneità». Non a cuor leggero, quindi, ma con consapevolezza della propria competenza. È così che l’archeologo bresciano si destreggerà nei prossimi anni per dare nuova vita agli antichi reperti marchigiani. Nel frattempo, ieri, ha partecipato al suo primo impegno pubblico: la presentazione delle indagini relative a Palazzo Ferretti condotte dall’Università degli Studi di Napoli Federico II.
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