Musei, non solo gratuità

Gli italiani vivono nel Paese più ricco al mondo di arte e se ne accorgiamo solo quando ce la infiocchettano
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Siamo ben strani, noi italiani... Viviamo nel Paese più ricco al mondo di testimonianze artistiche, eppure sembriamo accorgercene solamente quando qualcuno ce le offre infiocchettate. I nostri musei sono dietro casa, ma per convincerci ad entrare occorre l’offerta speciale: come l’ingresso gratuito la prima domenica del mese nei musei statali, con corollario di code al portone d’entrata e ressa nelle sale.

Grande successo, anche troppo... tanto che il neoministro Bonisoli ha proposto di rimodulare le gratuità, lasciando ai direttori la valutazione di come e quando applicarla. Apriti cielo: l’appuntamento mensile con la cultura non si tocca! Come se togliere questo «rito» possa azzerare i risultati ottenuti. Ma cosa conta? Riempire i musei o convincere gli italiani ad entrarvi? Ad attirare dovrebbe essere l’emozione di poter ammirare un capolavoro, non la possibilità di farlo senza aprire il portafogli.

E se l’ingresso gratis può stimolare la curiosità di chi in un museo non entrerebbe mai, siamo sicuri che sia l’unico modo per convincere anche i più restii? Ministro, abbia coraggio fino in fondo: dopo lo stop alla gratuità a tutti costi, lavori sugli orari, sulla qualità dei custodi, sulle didascalie... vedrà che rivoluzione!

 

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