Musei bresciani, in due settimane 17mila visitatori: +69,8% rispetto al 2021

Molto si deve al successo dell'iniziativa di Fondazione Brescia Musei di offrire l'ingresso ai bresciani dal 9 al 21 agosto
PIACCIONO I MUSEI D'AGOSTO
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I musei bresciani diventano più attrattivi, anche ad agosto. In meno di due settimane quasi 17mila persone (16.842) hanno visitato i siti artistici e archeologici della città, ben il 69,8% in più dell'estate 2021. Di questi la metà (8.373) sono cittadini bresciani, a dimostrazione del fatto che la fuga d'agosto ormai non è più così un fenomeno assicurato.

A fornire i dati è Fondazione Brescia Musei, l’ente che si occupa della conservazione e della promozione dei musei della città e che insieme al Comune di Brescia ha offerto ai bresciani l’ingresso gratuito dal 9 al 21 agosto. Stando ai numeri l’iniziativa è stata molto apprezzata, non solo dai locali ma anche dai turisti che questo mese sono gravitati in città. Oltre ai residenti, sono stati infatti 7.019 i visitatori paganti, circa il doppio rispetto allo stesso periodo di un anno fa (3.800). A questi, vanno aggiunti i circa 1500 biglietti omaggio che hanno permesso di raggiungere quasi quota 17mila ingressi in tredici giorni, con un picco di 2.208 solo nella giornata di Ferragosto.

In testa alle mete preferite dai visitatori c’è il Museo di Santa Giulia, con 6.067 ingressi (di cui 3.001 bresciani), che fanno segnare un +55% di accessi rispetto allo stesso periodo nel 2021. Segue il parco archeologico Brixia con 4.709 visitatori (+42,5% sul 2021), grazie anche all’opera di Emilio Isgrò «Le api di Virgilio», che con le novità multimediali come la guida EasyGuide e gli occhiali della realtà aumentata ARt-Glass hanno contribuito ad aumentare l’appeal della sempreverde Vittoria Alata.

Isgrò cancella Brixia - © Foto Alberto Mancini fornite da Fondazione Brescia Musei
Isgrò cancella Brixia - © Foto Alberto Mancini fornite da Fondazione Brescia Musei

A segnare però il balzo in avanti rispetto alla scorsa estate è la Pinacoteca Tosio Martinengo, che registra un +134%, dato che Fondazione Brescia Musei attribuisce al rinnovamento della sezione dedicata al Settecento. La Pinacoteca si rivela particolarmente amata dai bresciani, che in quei tredici giorni hanno rappresentato il 65% dei visitatori.

L'Eden d'Estate al Viridarium - © Foto Alberto Mancini fornite da Fondazione Brescia Musei
L'Eden d'Estate al Viridarium - © Foto Alberto Mancini fornite da Fondazione Brescia Musei

Buoni i risultati anche del Museo delle Armi Luigi Marzoli (3.190 visitatori) e della quinta edizione del Brescia Photo Festival - Le forme del ritratto. Molto apprezzati, infine, l'Eden d'Estate, che nel periodo dell'iniziativa ha visto 1.855 biglietti staccati con una media 155 spettatori a sera, e il dehor Stasera? Museo!, con centinaia di avventori a godersi un bicchiere di vino nel Parco del Viridarium. Entrambi questi ultimi proseguiranno fino all'11 settembre. 

Avventori al dehor Stasera? Museo! - © Foto Alberto Mancini fornite da Fondazione Brescia Musei
Avventori al dehor Stasera? Museo! - © Foto Alberto Mancini fornite da Fondazione Brescia Musei

Per la presidente di Fondazione Brescia Musei Francesca Bazoli, i numeri degli accessi di questo periodo sono «il risultato di un lavoro di lungo periodo in ossequio ad alcuni basilari principi-guida: l'universalità dell'accesso al patrimonio, il costante miglioramento - con operazioni strutturali e di comunicazione nei siti museali - e l'innovazione della visitor experience per allineare l'esperienza dei visitatori ai musei bresciani con quella dei più importanti musei del mondo». Concetto ribadito anche dal direttore Stefano Karadjov, secondo cui i quasi 17mila visitatori agostani «documentano del successo della strategia complessiva di Brescia Musei che propone una grande offerta culturale temporanea con mostre di rango internazionale a fianco del costante miglioramento dei servizi museali e degli stessi spazi espositivi delle permanenti».

Per la vicesindaca e assessora alla Cultura del Comune di Brescia Laura Castelletti, inoltre, il successo dell’iniziativa va utilizzato anche come volano per Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura. La città ha il potenziale per rivolgersi a un pubblico internazionale ma, specifica Castelletti, «i primi ambasciatori del suo valore non possono essere che i bresciani stessi, che dunque per primi devono avere l'opportunità di conoscerla, apprezzarla e poi promuoverla, tra amici, conoscenti, parenti, colleghi».

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