Mura viscontee in Corso: «Impossibile renderle accessibili»
Hanno visto la luce, ma non per molto. Le mura viscontee affiorate in corso Zanardelli sono destinate a essere ricoperte una volta conclusi i lavori nel cantiere di A2A/Unareti.
La Soprintendenza si è occupata del caso, fornendo l’assistenza archeologica prevista quando si lavora in zone in cui è probabile che si incontrino resti delle epoche passate. Le fortificazioni risalenti alla metà del 1300 sono state catalogate, mentre gli operai hanno ripreso a lavorare regolarmente alla rete del teleriscaldamento.
«La valutazione sollecita della Soprintendenza e la presenza quotidiana dei funzionari della medesima sul cantiere hanno quindi consentito la totale salvaguardia della muraglia trecentesca, la sua documentazione e il prosieguo senza aggravi dei lavori», spiegano da piazzetta Labus.
Impossibile immaginare di renderle accessibili, lo spazio disponibile in sotterraneo è minimo, né di mantenerle visibili lungo corso Zanardelli.
La struttura difendeva la parte di Brescia compresa tra il Castello e piazza Paolo VI. Il sistema di protezione della città venne esteso durante il dominio dei Visconti di Milano, tra il 1337 e il 1403. Tempi andati, di cui è apparsa una silenziosa testimonianza, destinata ora a tornare sotto terra.
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