Muore a 103 anni Rita Levi Montalcini

È morta la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Il premio Nobel per la medicina, morta nella sua abitazione a Roma.
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È morta a Roma la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Il premio Nobel per la medicina, spentasi nella sua abitazione a Roma, aveva 103 anni. La scienziata è morta intorno alle 14 nella sua casa in via di Villa Massimo, in una zona residenziale di Roma a due passi da Villa Torlonia.  Era con alcune persone care che, accortesi del peggioramento delle sue condizioni di salute, in un primo momento - come è stato riferito da loro stessi - hanno chiamato un’ambulanza per portarla alla vicina clinica Villa Margherita.  Ma il quadro clinico è andato rapidamente peggiorando e il premio Nobel si è spenta nella sua abitazione.

Rita Levi Montalcini nasce nel 1909 a Torino. Entrata alla scuola medica di Levi a 20 anni, si laurea nel 1936. Fermamente intenzionata a proseguire la sua carriera accademica è costretta, a causa delle leggi razziali, ad emigrare in Belgio.

Nel suo girovagare, nel ’43 approda a Firenze, dove vivrà in clandestinità per qualche anno. Torna nella sua città natale giusto poco prima dell’invasione tedesca del Belgio, riprendendo le sue importanti ricerche insieme a Levi, sempre in un laboratorio domestico. Poco dopo riceve un’offerta dal Dipartimento di Zoologia della Washington University (St. Louis, Missouri). L’America diventerà una sorta di sua seconda patria, vivendoci con incarichi prestigiosi per oltre 30 anni fino al 1977.

I suoi primi studi (1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati. Nel 1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come NGF, che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa un trentennio prosegue le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d’azione, per le quali nel 1986 le viene conferito il Premio Nobel per la Medicina (con Stanley Cohen). Nella motivazione del Premio si legge: «La scoperta del NGF all’inizio degli anni ’50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo».

Dal 1961 al 1969 dirige il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l’Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare. Dopo essersi ritirata da questo incarico «per raggiunti limiti d’età» continua le sue ricerche. È membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali ed è inoltre stata attiva in campagne di interesse sociale.  Nel 1992 istituisce, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini rivolta alla formazione e all’educazione dei giovani. Il 1º agosto 2001 è nominata senatrice a vita.
"La scomparsa di Rita Levi Montalcini è un gravissimo lutto, non solo per la citta' di Roma e per l'Italia ma per tutta l'umanità. Una persona che ha rappresentato la coscienza civile, la cultura e lo spirito di ricerca del nostro tempo e che ha saputo mettere insieme il rigore scientifico col massimo livello di umanità. Tutta Roma è addolorata per questa tristissima notizia". Lo ha dichiarato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

 

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