Muoiono mamma e bimbo di 6 mesi, papà in coma

Una famiglia distrutta nello schianto di Rodengo. All'inizio si è temuto fosse coinvolto anche un altro bimbo: invece era dalla zia
  • Il terrificante schianto di Rodengo Saiano
    Il terrificante schianto di Rodengo Saiano
  • L'albero dello schianto
    Il terrificante schianto di Rodengo Saiano
  • Il terrificante schianto di Rodengo Saiano
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Due vite stroncate. Quelle di una mamma e del suo bimbo di sei mesi appena. Un papà in coma che lotta per la vita. La strada nel Bresciano è tornata a macchiarsi di sangue. Con un incidente che ha distrutto una famiglia e il cui bilancio è ancora drammaticamente provvisorio.

È accaduto tutto attorno alle 23.30 a Rodengo Saiano sulla Sp 46. A quell’ora Catalin Andrei, autotrasportatore rumeno di 38 anni, la compagna Nicoleta Stavri, 25 anni appena, e il piccolo Alexandru di soli sei mesi, stanno tornando dalla casa della zia del piccolo, a Rodengo, verso Ome, dove la famigliola abita. Viaggiano a bordo di una Bmw Serie 3 condotta dall’uomo.

Solo una manciata di chilometri, pochi minuti di strada, ma all’improvviso l’auto impazzisce: non si sa a cosa sia dovuta la perdita di controllo della vettura, se a un malore, a un colpo di sonno o a una perdita di aderenza magari per la presenza di ghiaccio combinata alla velocità che non doveva essere bassissima. La berlina esce di strada e si schiantata con la fiancata destra contro un albero.

L'albero dello schianto
L'albero dello schianto

Drammatica la scena che si presenta ai soccorritori: il 38enne viene estratto vivo e ora lotta per la vita al Civile, la 25enne è già morta, mentre il cuoricino del bimbo cessa di battere due ore più tardi al Pediatrico del Civile.

FAMIGLIA DISTRUTTA NELLO SCHIANTO

Ma la presenza di un secondo seggiolino a bordo della vettura fa temere che vi sia un altro bimbo coinvolto nello schianto. Gli agenti della Polizia Stradale di Salò, intervenuti per i rilievi, cercano tutt’attorno, nel sospetto possa esservi un altro corpo magari sbalzato dall’urto. Per fortunata non è così: il fratellino di Alexandru, 7 anni, era rimasto a casa della zia, perché troppo stanco. Il sonno improvviso forse lo ha salvato dalla tragedia che ha distrutto la sua famiglia.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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