Mucchetti, politiche ambientali per lo sviluppo

Dibattito sulla green economy con Corsini e Ferrari per il capolista al Senato del Pd.
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«Superare la logica emergenziale, in un quadro complessivo che consenta di tutelare l'ambiente e al sistema industriale italiano di essere competitivo». È la summa dell'approccio del Pd alla green economy e allo sviluppo ecosostenibile. Ne hanno parlato, su invito degli Ecodem, Massimo Mucchetti, capolista al Senato in Lombardia, l'on. Paolo Corsini, quinto in lista sempre per Palazzo Madama e Gianbattista Ferrari, candidato alle Regionali.

«Le politiche ambientali sono state vissute finora come introduzione di vincoli - esordisce Mucchetti - . Occorre vederle come leva per lo sviluppo. L'impostazione passi da vincolistica ad una a favore dello sviluppo».
Modificare la filosofia applicata all'economia verde e puntare «sulla sostenibilità economica e ambientale più che sugli incentivi». Mucchetti parla di green economy come motore di sviluppo: la riqualificazione energetica sugli edifici che dà il diritto a una detrazione fiscale del 55%. «Questo approccio va incentivato, aumentando il tetto a disposizione e le annualità in cui si può rientrare».

Corsini concorda con l'impostazione di Mucchetti. «L'Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa - ricorda - e deve interpretare questa vocazione in chiave moderna, raccogliendo la sfida della sostenibilità». È indispensabile, per Corsini, cambiare rotta rispetto al governo Berlusconi. «Ha affrontato le politiche ambientali sempre in chiave emergenziale anziché con azioni costanti. In questi anni sono state due le grandi emergenze: i rifiuti a Napoli e i terremoti in Abruzzo ed Emilia Romagna». «Sul fronte della gestione dei grandi disastri naturali, la politica di Berlusconi - aggiunge Corsini - ha prodotto il "sistema Bertolaso". La Protezione civile va potenziata sulla prevenzione in termini di ricerca e di concertazione tra stato centrale, enti locali e autorità di bacino». pg

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