Movida in Carmine, il Cdq in polemica con Rolfi: «Ascoltiamo tutti»
La «movida» in Carmine e l'introduzione della Ztl continuano ad accendere gli animi, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni del candidato sindaco del centrodestra, Fabio Rolfi, a cui oggi risponde Francesco Catalano, presidente del Consiglio di quartiere del Carmine: «Anni di proteste inascoltate dal Consiglio di quartiere? Forse Rolfi non si è informato bene: fino 21 settembre (giorno in cui alcuni residenti hanno pubblicato una lettera in cui si lamentavano degli schiamazzi che rendono invivibile il quartiere, ndr), al Cdq è arrivata solo una segnalazione riguardante la movida; da quella data in poi, su 34 segnalazioni, solo 6 erano inerenti a questo tema. Per quel che riguarda, invece, il tavolo con la Loggia, la Questura e altri attori coinvolti, si terrà a gennaio perché quello era il periodo concordato con tutti già nella delibera di settembre, non stiamo rinviando i problemi, come accusa Rolfi».
Per il Cdq gli schiamazzi si attutiscono in inverno (come testimoniamo alcune foto scattate negli scorsi weekend in via Nino Bixio). Per questo è utile prepararsi e discutere nei prossimi mesi per arrivare ad una situazione più vivibile l'estate prossima, periodo in cui la vita notturna del quartiere si accende.
Alcuni residenti, come noto, si sono lamentati dell'entrata in vigore della zona a traffico limitato (sostenuta e voluta dal Cdq) e di alcune aree pedonali, perché, a detta loro, incentiverebbero gli assembramenti e danneggerebbero i residenti. Il Consiglio di quartiere sottolinea come sia «inutile arrivare allo scontro, perché provoca solo con una generale pubblicità negativa sul quartiere. Anzi, è proprio questo tipo di provvedimenti che disincentiva lo stazionamento».
L'obiettivo, insomma, è evitare che si polarizzi il dibattito con i residenti da una parte e i gestori dei locali dall'altra perché «anche loro sono vittime di questa situazione e si sono dimostrati sempre collaborativi. Certo, ci sono anche le attività che non rispettano le regole e sono proprio quelle che dobbiamo sanzionare. Il problema, come ripetiamo da tempo, è tutto ciò che si verifica alla chiusura dei locali. Per questo, chiediamo dal 2019 l'istituzione di bagni pubblici per evitare il diffondersi di atti incivili e degrado». In sostanza, quello che il Cdq porterà al tavolo con la Loggia sarà la richiesta di una maggiore collaborazione e ricettività alle proposte «per migliorare la vivibilità del quartiere nell'interesse di tutti».
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