Movida, il Tar richiama la Loggia: "meno decibel"
Il rumore c’è, il disturbo per chi vuol dormire pure. In sostanza, al Carmine urgono provvedimenti. Il Tar di Brescia ha accolto il ricorso presentato in aprile dai residenti, tra cui la cognata dell’ex sindaco Adriano Paroli, per spingere il Comune ad intervenire sul chiasso causato dalla vita notturna.
Il Tribunale amministrativo bacchetta dunque la Loggia per la mancanza di azioni specifiche su movida e disturbi alla quiete. In particolare, sono tre i locali presi di mira dai ricorrenti, ossia quelli affacciati su via Fratelli Bandiera. Si tratta dei bar e ristoranti più vicini alle case dei residenti esasperati che hanno scelto le vie legali.
Ma è chiaro che se il Comune sarà chiamato ad affrontare il problema dei decibel di troppo dovrà farlo su tutto il quartiere, prima di trovarsi coinvolto in nuovi ricorsi, valutando caso per caso. Ordinanze generalizzate di chiusura anticipata, come quella «Anti-ghetto» dell’ex vicesindaco Fabio Rolfi, hanno già subìto la bocciatura del Tar.
In attesa della sentenza, emerge il fatto che il Tribunale amministrativo dà ragione ai residenti quando definiscono «illegittimo» il silenzio mantenuto dall’Amministrazione Paroli nonostante i rilevamenti acustici che davano risultati fuori norma e a dispetto delle istanze presentate per chiedere quiete. Ci si aspetta a questo punto che il Tar chieda alla nuova Amministrazione di provvedere ripristinare «la situazione di legalità». A dirla tutta, i ricorrenti indicano già la soluzione nella limitazione degli orari di apertura serale. È però difficile che il giudice Mario Mosconi dia disposizioni precise, mentre è più probabile che venga lasciato al Comune il compito di trovare le soluzioni più adatte contro il disturbo.
Il movimento anti-movida segna dunque un punto a suo favore. I suoi rappresentanti erano pronti a partecipare alle amministrative per portare il problema in Loggia. La presentazione della lista «Gianfranco Paroli sindaco» era stata però sventata da un intervento del fratello Adriano, oltre che dall’istituzione del- l’Osservatorio sul Carmine, ancora da avviare in concreto. Tanto che adesso Brescia In, con le parrocchie di San Giovanni e San Faustino, Quadra Quarta e Gnari di San Faustino, ne chiede la convocazione urgente, definendo «insufficienti» i servizi di controllo aggiuntivi previsti dal prefetto. Dopo la quiete elettorale, il nuovo braccio di ferro è appena iniziato.
Emanuele Galesi
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