Movember, la prevenzione mette i baffi
Farsi crescere i baffi e sconfiggere un tabù. Efficace la modalità con cui, nei primi anni 2000, è nato in Australia «Movember». L’idea si sviluppa e arriva in tutto il mondo grazie al rugby: uomini forti, dall’aspetto virile, promotori di un movimento dedicato alla prevenzione del tumore alla prostata e ai testicoli.
Abbattere quindi un tabù che ostacola molti uomini a farsi visitare, ma soprattutto una necessità che permette a moltissimi di scoprire in tempo la malattia. A Brescia Movember arriva nel 2012: oggi il movimento è diventato l’associazione «Movember Italia»: «Un passaggio molto importante – dice il presidente Alessandro Cudicio – perché in questo modo avremo più attenzione anche a carattere nazionale, ma soprattutto perché potremo essere ancora più trasparenti nei confronti dei nostri donatori».
Donatori che in questi anni hanno portato Movember a raccogliere circa 122mila euro: «Siamo partiti con 5 mila euro donati ad Ant – spiega Cudicio – e siamo arrivati a cifre molto consistenti. Grazie alla vendita di magliette, ma anche con l’organizzazione di eventi culturali, ludici e artistici. L’obiettivo è sicuramente raccogliere fondi, ma anche sensibilizzare gli uomini alla prevenzione».
Quest’anno, a causa del Covid, il calendario non prevede appuntamenti dal vivo, ma una vasta possibilità di svolgere visite gratuite, mentre le donazioni saranno a favore di Ant e Spedali Civili per ampliare la chirurgia robotica della prostata e all'Università per la ricerca sul tumore al testicolo.
«Fino ad ora abbiamo fatto 440 visite – dice Carlo Fazzari, vicepresidente di Movember Italia -, ma c’è ancora posto. Agli Spedali Civili abbiamo ancora circa 200 visite disponibili». Molte le possibilità anche nei centri privati, non solo in città ma anche in provincia: per conoscere sedi e modalità di prenotazione basta visitare la pagina Facebook di Movember Italia. «È importante cominciare i controlli in età adolescenziale – spiega Giuseppe Mirabella, urologo associato a Movember Italia - . I padri, proprio come fanno le mamme con le figlie, dovrebbero accompagnare i loro figli maschi dall’urologo, per abituarli subito alla prevenzione».
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