Morto dopo la lite: resta in carcere il figlio, oggi l’autopsia

Ieri la convalida dell’arresto del figlio. Oggi l’autopsia sulla salma del padre protagonisti del diverbio violento di Castel Mella
Castel Mella, la corte in cui viveva il 67enne trovato senza vita - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Castel Mella, la corte in cui viveva il 67enne trovato senza vita - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Ieri la convalida dell’arresto del figlio. Oggi l’autopsia sulla salma del padre, passaggio decisivo per stabilire le cause del suo decesso e il grado di responsabilità di chi oggi, senza un’approfondita indagine scientifica, è accusato di averlo provocato. Ventiquattro ore dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Vittorio Andreoli, il 67enne morto nel suo appartamento a Castel Mella, il giudice delle indagini preliminari di turno ieri si è trovato a tu per tu con il figlio 50enne Alberto.

Ha valutato gli elementi raccolti dai carabinieri e dal sostituto procuratore Alessio Bernardi e ritenuto di confermare il carcere a carico del 50enne che nella notte tra lunedì e martedì ha lasciato la sua abitazione di Torbole Casaglia, evadendo dai domiciliari, per dirigersi a casa del padre. Perché l’abbia fatto, perché abbia deciso di farlo, perché si sia presentato al campanello del padre, è circostanza che gli inquirenti vogliono ancora chiarire. I vicini hanno sentito urla, minacce.

Hanno intuito siano volate spinte, siano state alzate le mani. Hanno assistito all’ennesimo litigio tra i due, senza distinguerne il motivo. Non ci hanno prestato troppa attenzione. Non era il primo, è stato l’ultimo. Se per responsabilità del figlio toccherà, nelle prossime ore, ai medici legali stabilirlo.

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