Morto dopo il vaccino: reni e fegato donati a tre pazienti

Tre persone hanno ricominciato a sorridere alla vita grazie a Gianluca Masserdotti. Che invece alla vita è stato strappato troppo presto e in circostanze sulle quali la magistratura sta ancora facendo chiarezza.
«È stata un’emozione molto forte saperlo. Eravamo consapevoli di aver fatto la scelta migliore» racconta Cinzia Del Ragno, la compagna del 54enne morto a giugno 12 giorni dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca. La famiglia dell’uomo, carrozziere di professione e padre di due figli di 20 e 27 anni, aveva deciso per la donazione degli organi. Ora la direzione sanitaria degli Spedali civili ha inviato una lettera ai parenti più stretti di Masserdotti. «Vogliamo rendervi partecipi che - si legge - grazie al dono del suo fegato un uomo di 43 anni ha ripreso a vivere e altri due uomini di 52 anni sono usciti dal tormento della dialisi grazie al dono dei suoi reni». E poi il messaggio finale: «Gianluca non è più con voi, ma potrete aggiungere un altro motivo di orgoglio al suo bel ricordo».
Reni e fegato erano stati gli unici organi che i medici avevano potuto espiantare da un corpo profondamente segnato dai trombi. «Non sapremo mai chi sono i pazienti che hanno ricevuto gli organi, ma sappiamo che il nostro Gianluca vive in loro» spiega la compagna. Che ora aspetta di capire anche gli eventuali sviluppi sul fronte giudiziario.
La procura di Brescia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo sulla morte del 54enne. La prima struttura a segnalare la vicenda era stata la Poliambulanza, quando lunedì 7 giugno inviò una segnalazione all’Aifa, l’Agenzia Italiana del farmaco: «Caso di reazione avversa al vaccino» indicava la direzione sanitaria in riferimento al paziente che era stato ricoverato 24 ore prima e che sarebbe morto quattro giorni più tardi. «Il medico di rianimazione ha spiegato che già guardando la Tac ci sono i presupposti per dire che il vaccino ha inciso sul decesso» disse la sorella del 54enne che era stato male in casa.«Ci siamo svegliati e quando ha messo i piedi a terra scendendo dal letto mi ha detto di avere un forte mal di testa. Ha fatto pochi passi e si è lasciato cadere sul divano. Ho provato a muoverlo e mi sembrava di spostare un masso di 100 chili mentre lui ne pesava forse 60. Ho capito che aveva un ictus o comunque qualcosa di brutto» fu il racconto della fidanzata. «Ci chiediamo perché abbia ricevuto il vaccino AstraZeneca riservato ad un’età più avanzata della sua» si chiedeva allora e continua a farlo oggi la famiglia di Gianluca Masserdotti.
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