Morto al parco Tarello, per Isaac Oppongo si profila il «funerale di povertà»
Sono in capo alla Questura le indagini mirate a ricostruire i rapporti familiari di Isaac Oppongo, ghanese del 1968, senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora, a Brescia da anni, che è stato trovato morto nel suo giaciglio improvvisato nell’area spettacoli del Parco Tarello. Agli agenti tocca il compito di stabilire se il 54enne avesse parenti in Italia che si possano incaricare del riconoscimento della salma e farsi carico degli oneri del funerale.
Oppongo è stato trovato sabato mattina da un altro senzatetto che condivideva con lui il luogo in cui passava le notti. Sabato era stata una notte particolarmente gelida. Per lui, appena dimesso dall’ospedale, la morsa del freddo è stata micidiale.
Ora delle sue esequie, qualora nessuno reclami il corpo, potrebbero doversi occupare i Servizi Sociali della Loggia. Il nome dell’istituto è pessimo ed evoca la miseria di una vita tribolata: «Funerale di povertà». La legge prevede che il Comune dove una persona muore si faccia carico delle spese funebri quando si è in presenza di cittadini indigenti, oppure quando vi sia disinteresse da parte dei familiari o questi non siano reperibili. Se dunque nessuno si farà carico del rito, per Isacc Oppongo scatterà il funerale «sociale». Le condizioni saranno indagate dagli uffici sulla base dell’indagine della Questura mediante un’accurata verifica con un accertamento dello stato patrimoniale del defunto e dei parenti.
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