Morti sul lavoro, è allarme sicurezza nel Bresciano
Le chiamano morti bianche ma di candido non hanno nulla. E il 2019 è segnato dalla tragedia, da persone morte mentre si guadagnavano lo stipendio. Sono già 12 nel Bresciano in questi primi 8 mesi dell’anno, 11 in Lombardia in poco più di 30 giorni. L’ultima vittima, a Flero, è Ahmed Sattouie e prima di lui c’era stato, il 26 agosto, Dario Nolli, imprenditore 67enne di Carpenedolo.
«Nel 2018 - denuncia Cisl Lombardia - le denunce di infortunio sul lavoro all’Inail sono state 119.937, l’1,8% in più rispetto al 2017 (e a Brescia, nei primi sei mesi del 2019, hanno toccato quota 8.619). Gli infortuni mortali sono 163, contro i 139 dell’anno precedente.
Per il Collegio Costruttori di Brescia la responsabilità è del massimo ribasso: «La tendenza è ragionare sugli ultimi prezzi. Questo porta a risparmiare sulla qualità del lavoro - dice il presidente Massimo Deldossi - e sulla sua sicurezza». Rispetto al tema sicurezza il settore dell’edilizia, va detto, è uno dei più a rischio. «Un cantiere cambia tutti i giorni – dice Ance - e quindi anche il grado di pericolosità. Per questo una cultura della formazione è fondamentale. Un operaio non può entrare in cantiere senza aver seguito un corso».
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