«Morte per sindrome del lattante», archiviata l'inchiesta su mamma e nonno

La tragedia alla fine dello scorso anno in un paese della Bassa bresciana. Il gip: «Non emergono elementi di rilevanza penale
Il Palazzo di giustizia di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Loro lo avevano detto fin dall’inizio: «Abbiamo seguito tutte le indicazioni che ci venivano date al telefono dal 118» raccontarono la mamma e il nonno della neonata di due mesi morta in casa il 29 dicembre scorso nella Bassa bresciana. «Si è trattato di un drammatico ed infausto evento, causato dalla cosiddetta sindrome della morte improvvisa del lattante connessa alla fragilità della bimba, nata prematura e da subito affetta da grave bronchiolite» scrive il gip accogliendo la richiesta della Procura di archiviare la posizione del nonno e della mamma della bambina, che vennero iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.

Fu un atto dovuto, per permettere l’autopsia sul corpicino della neonata che era anche risultata positiva al Covid, ma comunque pesante per una famiglia alla quale, poche ore il decesso della bambina, vennero tolti i tre figli già seguiti dai servizi sociali. In attesa di capire come si evolverà questo fronte - i minori sono in strutture diverse e ancora lontano dai genitori - si chiude definitivamente l’inchiesta sulla morte della figlia più piccola. «Non sono emerse evidenze di traumatismo o di denutrizione e può escludersi anche un eventuale evento concausale per omesso tempestivo soccorso da parte degli indagati» ha scritto il giudice. Che ha messo la parola fine. «Dagli elementi acquisiti - si legge - non emergono elementi di rilevanza penale».

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