Morte Francesca: in carcere chi le ha iniettato eroina
Sei le persone arrestate: la posizione più grave è quella di Michael Paloschi, 33enne che era in casa con la giovane bresciana quando è morta
Francesca Manfredi
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Sono accusate a vario titolo di omicidio preterintenzionale e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti le sei persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Francesca Manfredi, stroncata da overdose la notte del 23 agosto a Brescia.
La posizione più grave è quella di Michael Paloschi, 33enne che era in casa con Francesca quando è morta.
È accusato di omicidio preterintenzionale per aver iniettato eroina nel corpo della 24enne. Secondo l’accusa si sarebbe allontanato da casa per eliminare le siringhe usate per iniettare a sè e a Francesca l’eroina. «Iniettando la sostanza stupefacente letale a Francesca per via endovenosa, perché lo sballo sarebbe stato più forte di quello provocato dal fumarla, Paloschi deve quindi rispondere di omicidio preterintenzionale» scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare.Paloschi e altre due persone si trovano in carcere, mentre altre tre sono agli arresti domiciliari.
Nel corpo della vittima erano state trovate tracce di cocaina, ketamina, benzodiazepine e cannabinoidi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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