Morte al Ducos, via Cremona sotto choc

Il corpo senza vita trovato di mattina in un laghetto del parco di San Polo è risultato quello di un commerciante residente in via Maggi
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Padre Francesco Ferrari non è certo considerato un parroco facile preda dello sconforto davanti alle manifestazioni più drammatiche del dolore. Poco più di un anno fa la comunità di cui è pastore, quella di S. Maria della Vittoria, è stata lacerata dalla tragedia di un padre che, al colmo della disperazione, ha gettato nel vuoto i suoi bimbi e poi l’ha fatta finita. In quelle ore terribili è stato pastore infaticabile, ricorda più d’uno. Poi, in questi mesi, in via Cremona, altri lutti, meno eclatanti, non meno dolorosi, non meno forieri di interrogativi per le coscienze.

Così sorprende ancor più in questo frangente coglierne la voce scossa, la parola che vacilla. «Siamo talmente sconcertati che ci riesce difficile capacitarcene» si limita a rispondere padre Ferrari. Che fatica ad accostare gli ultimi ricordi, recentissimi, di Fabio Martinelli - «nulla che facesse presagire tutto questo, nelle scorse settimane aveva anche fatto lo speaker al torneo di calcetto» - alla cronaca di un giorno terribile.

Allo stesso modo non si dà pace chi conosceva l’imprenditore e la sua famiglia, la moglie Chiara, insegnante, da sempre come lui impegnata in parrocchia, i figli, Marcello e Roberto, sportivi e brillanti, di cui andava orgoglioso. Delle difficoltà di quel negozio - specie dopo che da via Malta se n’erano andati gli uffici del Tar, catalizzatori di presenze - molti sapevano. Ma di questi tempi, di crisi imperante, nessuno si stupiva. E la solidità della fede e della famiglia, parevano scudo invincibile anche allo sconforto dei giorni più neri. Così ora è ferita la comunità di via Cremona.

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