Morra, bisse e bala creèla: tre giochi bresciani diventano patrimonio Unesco

Fanno parte, con altri tre lombardi, del programma condiviso di salvaguardia delle tradizioni culturali «Tocatì»
Bala creèla, gioco di strada di antica tradizione camuna
Bala creèla, gioco di strada di antica tradizione camuna
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Sei giochi tradizionali lombardi, tre dei quali bresciani, diventano patrimonio culturale dell’Unesco. Si tratta delle «comunità di gioco» della Lombardia incluse nel «Tocatì», il programma condiviso per la salvaguardia di giochi e sport tradizionali ufficialmente iscritto nel Registro delle Buone Pratiche Unesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale.

Nel dettaglio si tratta del Fiö d’lä lippä di Mede (Pavia), Sburla la Roda di Fossacaprara (Cremona), Pirlì di Gaverina Terme (Bergamo) e dei  tre giochi bresciani della Morra tipica di Barbariga, delle Bisse desenzanesi e della Bala Creèla  di Gianico.

«Il XVII Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco - ha evidenziato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso - ha apprezzato il dossier di cui l’Italia è capofila e al quale, come Regione Lombardia, abbiamo contribuito concretamente. I giochi tradizionali fanno parte della nostra storia e hanno una grande valenza culturale che viene riconosciuta anche dal massimo organismo internazionale».
«I giochi tradizionali - ha aggiunto Caruso - sono elementi di vitalità nei territori in cui si praticano e non devono cadere nell’oblio. L’obiettivo è contribuire a far conoscere queste pratiche come patrimonio culturale, attribuendo ad esse tutto il valore che meritano». 

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