Morì dopo l'intervento, chiesto il processo per il primario

La Procura chiede il processo per il professor Claudio Muneretto, fino a poche settimane fa primario al Civile
MUORE PAZIENTE, CHIESTO PROCESSO PER PRIMARIO
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Il fascicolo aperto per peculato si è tramutato in quello di un omicidio colposo con colpa cosciente. Un reato complicato da inquadrare, come pure la vicenda, a cambiare intestazione alla quale ha contribuito un’intercettazione telefonica: «Bisogna sbolognare la paziente» dice via cellulare ad un collega il professor Claudio Muneretto, fino a poche settimane fa primario della Cardiochirurgia universitaria del Civile.

Il riferimento è ad un caso finito nel peggiore dei modi. La paziente in questione è Angiola Maestrello, 57 anni, veronese di Legnago, morta nel 2016 pochi giorni dopo un intervento al cuore eseguito nella sala operatoria del medico bresciano. Che per quel decesso ora rischia il processo per omicidio volontario e falso ideologico. Il pm Ambrogio Cassiani ha chiesto il rinvio a giudizio e ora attende la fissazione dell’udienza preliminare. Il gip che ha rigettato la richiesta di arresto per il medico sostiene che si sia trattato di omicidio colposo con colpa cosciente.

Ma quali sono i fatti finiti nel mirino degli inquirenti? Angiola Maestrello viene sottoposta ad un intervento nel febbraio di un anno fa per correggere un difetto del setto interatriale. Un intervento di routine che però finisce male e al quale il professore Muneretto, secondo la ricostruzione della Procura, non partecipa per l’intera durata, pur scrivendo il contrario in cartella clinica. Da qui la contestazione del reato di falsità ideologica.

L’accusa di omicidio volontario deriva invece dalla decisione assunta da Muneretto di staccare la paziente dall’apparecchiatura per la circolazione extracorporea, disponendone il trasferimento all’ospedale di Padova dove la donna arriva in condizioni ormai disperate e dove morirà. Una decisione - per la Procura - volta a scongiurare l'eventualità che un decesso avvenuto all'interno della sua clinica, nuocesse alla buona fama della stessa.

 

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