Morelli: «Brescia inquinata per colpa degli allevamenti intensivi», scontro con Copagri
È uno scontro a distanza quello che si consuma tra l’assessore della Loggia Roberta Morelli e Copagri, Confederazione di produttori agricoli, sul terreno degli allevamenti bresciani. Tutto nasce da un post della Morelli, nota per le sue posizioni animaliste, antispeciste e vegetariane. «Brescia è inquinata – scrive l’assessore - e la causa è da ricercare negli allevamenti intensivi della provincia. Le deiezioni rilasciano ammoniaca che concorre alla formazione delle polveri sottili - particolato PM 2,5. Brescia, Lombardia e la pianura Padana hanno aria inquinata a causa dei numerosi allevamenti presenti (soprattutto maiali e polli) finanziati tramite la PAC con 32 milioni di euro. Gli allevamenti intensivi sono luoghi di torture per gli animali e di inquinamento per noi».
Apriti cielo. Tanto è bastato per far saltare in piedi i vertici della confederazione lombarda dei produttori agricoli. In una dura nota, firmata dal presidente Roberto Cavaliere, si legge: «Riteniamo offensiva e del tutto inaccettabile la dura e immotivata presa di posizione dell'assessore Roberta Morelli, che in alcune gravissime e irresponsabili esternazioni, pur effettuate in un contesto non pubblico, ha messo in cattiva luce il grande lavoro portato avanti dalle centinaia di allevatori che contribuiscono a dare lustro all'immagine dell'agroalimentare bresciano e lombardo, nonché di una intera categoria di fondamentale importanza per l'economia del Paese».
Cavaliere poi entra nel merito della discussa questione: «Tutti gli allevamenti, come anche quelli intensivi, sono sottoposti da decenni a rigidi controlli, con le quali le autorità preposte si assicurano regolarmente che questi assolvano a tutti i loro gravosi impegni, anche in materia ambientale. Proprio gli allevatori, poi, sono i primi ad avere a cuore il benessere animale e la salute dell'ambiente». Nessuna smentita, come richiesto da Cavaliere, arriva però da Roberta Morelli, che al Giornale di Brescia invece rimarca: “Esistono studi scientifici ed inchieste giornalistiche che attestano quanto ho riportato. Mi sorprende che ci si sorprenda di quanto ho solo riportato. So bene che si tratta di un comparto economico fondamentale per il territorio, ma oltre agli allevamenti modello del Bresciano esistono anche allevamenti intensivi nei quali gli animali subiscono trattamenti inauditi».
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