Monossido di carbonio, tre ricoverati a Esine

I fumi della carbonella rimasta accesa tutta notte all'origine dell'intossicazione di tre adolescenti, ricoverati a Esine
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Tre ragazzi intossicati da monossido di carbonio. Un imprevisto che è costato un bello spavento ad una famiglia di turisti cremonesi in vacanza a Schilpario, in Val di Scalve, appena oltre il confine con la Valcamonica. Per ragioni in corso di accertamento da parte dei Vigili del Fuoco orobici – che hanno richiesto l’intervento dei colleghi di Brescia e Darfo – tre ragazzi, due di 16 e uno di 21 anni – sono rimasti intossicati dalle inalazioni della pericolosa sostanza, generata da una prolungata combustione di carbonella all’interno dell’abitazione in cui si trovavano.

In tre hanno avvertito i sintomi dell’intossicazione attorno alle 11. All’origine del malore sarebbero stati i fumi inalati nell’abitazione occupata dalla famiglia cremonese dopo che ieri sera per la preparazione della cena ferragostana era stato fatto ricorso alla carbonella, poi a quanto pare, non opportunamente spenta. L’episodio ha imposto l’intervento di pompieri, 118, personale dell’Asl e carabinieri. I tre adolescenti, una volta soccorsi, sono stati condotti all’ospedale di Esine, nel Bresciano, per accertamenti medici. Le loro condizioni non sarebbero critiche.

 

 

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