Misure antismog senza frutti: 26 giorni consecutivi di aria nera

Situazione difficile a Brescia e in tutta la Lombardia: le misure adottate dai Comuni dell'area critica finora non hanno funzionato
ARIA SEMPRE PIU' CATTIVA
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Ventisei giorni consecutivi di concentrazioni di pm10 oltre i limiti di 50 microgrammi per metro cubo d’aria.

Una situazione critica messa nero su bianco dall’Arpa con la pubblicazione degli ultimi dati disponibili sui livelli di inquinanti nell’aria bresciana in questo mese nero, il peggiore degli ultimi anni. Complice l'assenza di precipitazioni e di misure incisive contro lo smog.

Il 23 dicembre le medie giornaliere erano di 90 microgrammi per metro cubo d’aria nella centralina del Broletto, 67 al Villaggio Sereno, 74 a Rezzato, 68 a Sarezzo e 59 a Odolo. 

Al Villaggio Sereno, in particolare, sono 26 i giorni di fila oltre la soglia d’allarme, anche se scorrendo i bollettini si vede come l’emergenza attuale sia iniziata prima, il 25 novembre. Nella stessa centralina, sono 80 i giorni complessivi di superamento dei limiti nel 2015, contro i 35 consentiti dalla Ue.

L’altro dato evidente è la sostanziale inefficacia delle misure adottate dalla Loggia e dai Comuni dell’area critica per combattere lo smog (blocco degli Euro 3 diesel, abbassamento della temperatura degli edifici e viaggi gratis su bus e metro per studenti fino a 11 anni e accompagnatori).

Rispetto al 16 dicembre, giorno in cui il piano è entrato in vigore, le concentrazioni al Broletto sono addirittura aumentate: da 65 a 90 microgrammi. 

La speranza, tenue, è che la pioggia caduta in giornata abbia contribuito a ripulire temporaneamente l'aria.

Secondo le previsioni dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, comunque, «dopo il lieve e temporaneo indebolimento dell’alta pressione dal giorno di Natale essa si rinforzerà nuovamente mantenendo condizioni di tempo stabile sulla Lombardia per tutto il periodo». 

«Da venerdì accentuazione dell’inversione termica per nuovo afflusso di aria assai mite in quota - si legge ancora nel bollettino Arpa -. Pertanto le condizioni torneranno generalmente favorevoli all’accumulo degli inquinanti». 

L’aria è nera anche nelle altre stazioni del bacino padano, con valori che nei capoluoghi hanno raggiunto rispettivamente 95 µg/m3 a Monza, 71 µg/m3 a Como, 81 µg/m3 a Bergamo, 76 µg/m3 a Cremona, 81 µg/m3 a Lodi, 76 µg/m3 a Mantova, 87 µg/m3 a Pavia e 63 µg/m3 a Varese. 

La situazione migliora solo verso l’area alpina e prealpina, con 46 µg/m3 a Lecco e µg/m3 a Sondrio.

A Milano, dove è stato raggiunto il ventottesimo giorno di superamento dei limiti, è stato deciso il blocco di tre giorni del traffico dal 28 al 30 dicembre. Un provvedimento adottato anche da altri comuni dell’area metropolitana. 

Prendendo ad esempio proprio il capoluogo lombardo, Bruno Simini, presidente dell’Arpa Lombardia, evidenzia che gli inquinanti nell’aria sono in calo tendenziale negli ultimi anni. 

«Se si risale alle serie riscontrate negli anni precedenti all’ultimo quinquennio (101 giorni di esubero nel 2009, 107 nel 2008, 124 nel 2007, 141 nel 2006, 147 nel 2005, 132 nel 2004, 147 nel 2003, 159 nel 2002) si può comprendere come nel lungo periodo la situazione sia in ogni caso migliorata». 

«Le condizioni meteorologiche sono importantissime per il bacino padano che è come una stanza chiusa senza finestre - prosegue Simini -, ma allo stesso modo sono gli interventi strutturali e su larga scala, come ad esempio gli incentivi per il ricambio delle auto, i limiti per i mezzi più inquinanti e i filtri anti particolato, a incidere in maniera rilevante». 

Servono interventi strutturali, dunque, ma resta evidente il problema di cosa fare quando ci si trova davanti a emergenze specifiche, proprio come sta accadendo nel finale di questo 2015. E la festa per l’inizio del 2016 rischia di essere silenziata, dato che Arpa e Regione sconsigliano pure l’uso dei petardi. Il motivo? Aumentano le polveri nell'aria.

 

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