Minori tra internet e realtà: crescono i casi di violenze

Ma a preoccupare la Procura minorile sono gli abusi sessuali di gruppo in aumento
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Giovani nella rete della rete. Quella di chi dietro lo schermo di un computer dice di essere chi invece non è. Quasi sempre con finalità sessuali.

«Casi in aumento anche a Brescia» svela Emma Avezzù, procuratore dei Minori. «Anche se fortunatamente non siamo mai arrivati nel nostro distretto a vicende gravissime come quella avvenuta a Roma con l’adescamento che ha portato alla violenza».

Dal primo luglio 2016 ad oggi le violenze sessuali compiute da minorenni sono passate dalle 41 di dodici mesi prima a 57, mentre le violenze sessuali di gruppo da 4 a 12. «Numeri da non sottovalutare e preoccupanti» commenta il procuratore dei Minori di Brescia che svela poi le ultime direttive del Consiglio superiore della magistratura.

«Ormai il mezzo della rete amplia la possibilità di circolazione di video, foto che chi adesca chiede dopo i primi incontri virtuali». E troppo spesso i giovanissimi accettano. «Chi si muove in rete con questi obiettivi capisce quando la vittima è debole e ne approfitta» il pensiero di Avezzù. «La circolazione di fotografie pedopornografiche tra i giovani è sempre più in aumento e internet è il mezzo più utilizzato per lo scambio di immagine erotiche». Da telefonini quasi sempre intestati ai genitori.

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