Minini a Londra incontra Kapoor: «Sono ottimista»

Il sogno di portare a Brescia un segno dell’artista planetario Kapoor non si è volatilizzato. Anzi. Proseguono sottotraccia, ma non troppo, le trattative per dotare la Pinacoteca di un’opera dello scultore e architetto britannico. E in prima linea c’è sempre Massimo Minini, ex presidente di Brescia Musei e «saggio» della città, che per primo aveva avuto l’idea di un segno d’artista nella rinnovata Tosio Martinengo.
E nei giorni scorsi Minini è volato alla Frieze Art Fair di Londra dove non si è lasciato sfuggire l’occasione per avvicinare Kapoor, anche se solamente per pochi minuti. «I rapporti continuano - assicura Minini - e sono buoni: lui sta ancora valutando l’idea, ma ho la sensazione che i suoi pensieri propendano per la giusta direzione. Sono ottimista e credo che alla fine raggiungeremo il nostro obiettivo. Non è escluso che prossimamente l’artista torni a trovarci con una buona notizia».
Ma gli obiettivi di Minini non si limitano a Kapoor e guardano anche entro i confini di casa. «Credo che potremmo parlare con Mimmo Paladino e chiedergli di lasciarci ancora per qualche tempo il trittico Stabat Mater, che campeggia in Duomo Vecchio. Sarebbe un segno per la città in un momento significativo e un passo concreto in più verso la consacrazione di Brescia a capitale della cultura».
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