Minacce con le armi al meccanico: bikers condannati
Per la prima sezione penale del Tribunale di Brescia, presidente Roberto Spanò, quell’incursione in officina è stata una tentata estorsione e per questo i tre motociclisti sono stati condannati ad un anno e cinque mesi di reclusione, con sospensione della pena, e al pagamento di 2.500 euro di danni oltre alle spese processuali.
Si è chiuso così ieri mattina a palazzo di giustizia il processo a carico di tre bikers del gruppo Bandidos Brescia rispettivamente di 54, 52 e 46 anni per fatti avvenuti in una officina di Montichiari nel maggio del 2017. Secondo quanto la parte offesa, un meccanico oggi 52enne assistito dall’avvocato Luca Dagnoli, ha dichiarato in denuncia e poi ribadito in aula, i tre motociclisti lo avrebbero minacciato con le armi per avere indietro una Harley Davidson che qualche tempo prima avevano dato in permuta per l’acquisto di un’altra moto. In aula ieri mattina anche un ex dipendente dell’officina della persona offesa. La corte ha inviato gli atti alla procura perchè ritiene che il meccanico abbia fornito una falsa testimonianza.
Secondo quanto ricostruito in dibattimento dunque quel giorni i tre bikers si presentarono nell’officina con una pistola e una mitraglietta a canna corta. «La pistola me la hanno puntata alla gola, sotto il mento» ha ricordato in aula il meccanico che ha poi spiegato: «Io non potevo restituire la moto che mi avevano dato in permuta perché nel frattempo l’avevo completamente restaurata». Una richiesta che il meccanico non aveva accettato e che aveva poi raccontato nella denuncia per tentata estorsione e lesioni che aveva presentato dato che, secondo quanto aveva dichiarato, era anche stato malmenato. Per tutti questi fatti i tre motociclisti sono stato condannati a un anno e cinque mesi. Tra 30 giorni si potranno conoscere le motivazioni.
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