Mille Miglia, le donne in gara nella scia della regina Franca Boni
Le dame, le «vecchie signore» e la corsa per diventare regine. Sono sette gli equipaggi femminili che quest’anno competono per la Coppa delle Dame, la speciale classifica dedicata alle quote rosa della Mille Miglia. Super favorita è la coppia di campionesse in carica, composta da Silvia Marini e Irene Dei Tos, al volante di una Bugatti T40 del 1929 che viaggia col numero 47: nel 2022, oltre a concludere la gara in testa alla classifica femminile, le due si piazzarono ventunesime assolute. Marini la Coppa delle Dame l’aveva conquistata anche nel 2019, nel 2020 (con Francesca Ruggeri) e nel 2021 (con Lucia Filippelli), ereditando lo scettro dalla regina indiscussa della corsa più bella del mondo. È Franca Boni, che con la figlia Monica Barziza ne ha vinte ben 14 edizioni.
L'opinione della campionessa
«Silvia ha una macchina molto performante - commenta la signora Boni, che sta seguendo con grande attenzione la gara dalla sua casa di Desenzano -, con un coefficiente altissimo (1,75 e, giusto per avere un termine di paragone, quello di Vesco-Salvinelli è 1,80, ndr). Dicevo infatti a mia figlia che con la nostra auto non saremmo più competitive».L’ultima Coppa alzata da Franca e Monica fu quella del 2018, a bordo dello loro mitica Lancia Aprilia 1500 del 1949. Nel 2019, l’ultima volta che parteciparono alla corsa, si piazzarono seconde, dietro a Marini appunto. «Un anno siamo arrivate anche none nella classifica generale - ricorda la signora Boni -. Certo, la Mille Miglia è talmente bella che si può partecipare anche senza ambire alla vittoria. Magari torneremo, chissà».
Le sfidanti
Tornando invece alla corsa di quest’anno, il secondo equipaggio «total pink» in ordine di gara è il numero 91, quello composto da Maria Bussolati, direttrice del Museo Mille Miglia, ed Elizabeth Ann Kahne su una Fiat 508 S Balilla Coppa d’Oro, ribattezzata auto «ambasciatrice» della Cultura. «Maria è appassionatissima - commenta Franca -, ma non conosco le sue doti di pilota. Lo fa per divertirsi, credo che sia la sua seconda partecipazione. Per fare queste gare devi fare un minimo di allenamento, non è così facile».
Eppure, secondo la signora Boni, «le donne sono più brave degli uomini e sarebbe bello ce ne fossero di più. Vedo che ce ne sono altre preparate, che fanno gare di regolarità tutto l’anno. Magari non la Mille Miglia, perché non hanno l’auto, ma ad esempio Manuela Cinelli di Lumezzane potrebbe dare del filo da torcere».
Il palmarès
Quante ne ha corse di rievocazioni storiche, Franca non se lo ricorda di preciso. «Ne ho fatte quattro, dal 1990 al 1994, con Gabriella Geroldi – racconta -. Poi, quando nel 1995 mia figlia Monica ha compiuto 18 anni abbiamo fatto la prima gara insieme… per giunta vincendo, del tutto inaspettatamente, il titolo di miglior equipaggio femminile». È questo l’inizio di una lunga tradizione madre-figlia, suggellata come si diceva da ben quattordici vittorie della Coppa delle Dame. «Il Museo di Monaco ci considerava un equipaggio ufficiale - chiarisce -, le Cané al femminile! E ogni anno ci prestava una delle sue auto. È stata una grande soddisfazione».
L'augurio
La stessa soddisfazione che la signora Boni augura a tutte le dame in gara. Nel novero ci sono anche Désiree Peters e Stefanie Bolle Peters dai Paesi Bassi a bordo di una Siata Amica del 1951 (numero 212), Lara Imberti Radici e Paola Rovelli su una Porsche 356 1500 Speedster del 1954 (308), Jutta Roschmann e Gabriele Beuerger dalla Germania con una Maserati A6 GCS/53 Spider Fantuzzi del 1955 (348), Lisa Fuerst e Farrah Elle Fuerst dagli Stati Uniti al volante di una Mercedes-Benz 190 SL del 1957 (364) e Beatrice Smussi ed Elena Signorini su MG A del 1956 (405).
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