Mille Miglia 1957: come fu l'edizione che ora Mann racconta nel film su Ferrari

Lorenzo Buonarosa
La vera storia della leggendaria e ultima edizione della Freccia Rossa: tra le vittorie della Ferrari e la morte di De Portago
La punzonatura in piazza Vittoria come apparve sul GdB nel maggio 1957 - © www.giornaledibrescia.it
La punzonatura in piazza Vittoria come apparve sul GdB nel maggio 1957 - © www.giornaledibrescia.it
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Storie di eroi, motori e folli corse tra la città e la campagna. La Mille Miglia è il racconto eterno di un intramontabile rapporto tra la «corsa più bella del mondo» e gli uomini che vi hanno partecipato. Nomi leggendari dell’automobilismo come Stirling Moss, Pietro Taruffi e il drake Enzo Ferrari, quel nome immortale che il regista Micheal Mann sta facendo rivivere in questi giorni a Brescia attraverso le riprese del suo film. Piazza Vittoria ha fatto un balzo indietro di 65 anni, tornando a quel lontano maggio in cui le Ferrari e le Maserati si apprestavano alla punzonatura sotto l’Arengario. La piazza si è vestita dei colori di quell’ultima edizione fantastica e maledetta. 

Il racconto della corsa 

I quattro piloti Ferrari: Collins, Taruffi, Von Trips e De Portago - © www.giornaledibrescia.it
I quattro piloti Ferrari: Collins, Taruffi, Von Trips e De Portago - © www.giornaledibrescia.it

Siamo nell’anno 1957, la Ferrari è una scuderia affermata: ha collezionato già diverse vittorie in Formula 1 con Ascari e Fangio e vinto la 24 ore di Le Mans. Non è ancora il nome leggendario che si costruirà negli anni ma sicuramente è la squadra da battere. La Freccia Blu, quella Maserati guidata da Stirling Moss è la grande rivale. La scuderia che vuole conquistarsi il primo alloro. Ha la macchina più potente e vuole vincere.  

Il racconto del Giornale di Brescia del tempo fa trapelare le emozioni della città pronta ad accogliere i migliori piloti in circolazione: «Piazza della Vittoria sembra la stiva di quei grossi transatlantici di lusso che imbarcano vetture di tutto il mondo. Lo spettacolo che si ripete ogni anno incanta a vederlo, anche se è sempre eguale. Eppure, stavolta c’è stato un qualcosa di più, una specie di crescendo rossiniano».  

Nelle foto d'epoca (e nelle immagini custodite negli archivi digitali dell'Istituto Luce) apparse sul nostro giornale la piazza sembra essere molto simile a come appare sul set in queste ore in piazza Vittoria: le bandiere sul retro dell'Hotel Vittoria che affaccia sulla piazza sventolano sopra gli ombrelloni dei giudici. Proprio in quel recinto le macchine passavano davanti ai banchetti dei commissari - e alle comparse di oggi -  e avveniva la cosidetta «punzonatura»: cioè la certificazione con un timbro piombato della regolarità dell'auto. Sul set sono stati ricreati fedelmente le insegne pubblicitarie dell'epoca: cartelloni che colorano il bianco della piazza. 

Piazza Vittoria addobbata per le Mile Miglia in uno scatto del GdB del 1957 - © www.giornaledibrescia.it
Piazza Vittoria addobbata per le Mile Miglia in uno scatto del GdB del 1957 - © www.giornaledibrescia.it

Ma torniamo a quel maggio del '57 perchè il circo della Mille Miglia si porta dietro anche le star di Hollywood: Linda Christian accompagna il nobile spagnolo Alfonso de Portago che gareggia proprio per la Ferrari. Il bacio della Christian al pilota immortalato dai fotografi sarà ribattezzato il Bacio della Morte. «Grazie amici bresciani; spero sia la volta buona» sono le dichiarazioni raccolte dai cronisti del nostro quotidiano all'epoca pochi istanti prima della partenza, che oggi risuonano come l'eco di un'agghiacciante beffa del destino. 

Il bacio di Linda Christian ad Alfonso de Portago apparso su Life nel 1957 - © www.giornaledibrescia.it
Il bacio di Linda Christian ad Alfonso de Portago apparso su Life nel 1957 - © www.giornaledibrescia.it

La tragedia di Guidizzolo 

L'incidente mortale di De Portago in una infografica d'antan pubblicata dal GdB - © www.giornaledibrescia.it
L'incidente mortale di De Portago in una infografica d'antan pubblicata dal GdB - © www.giornaledibrescia.it

La gara inizia nel migliore dei modi per la Ferrari. La Maserati di Moss è costretta al ritiro poco dopo la partenza mentre le rosse di Collins, Taruffi, Von Trips e De Portago rimangono in testa per la maggior parte della gara. Il giro di boa a Roma è solo una formalità ma a Guidizzolo – a 40 miglia dal traguardo - l’auto di De Portago lanciata in rettilineo a quasi 300 km/h fora uno pneumatico. L'auto sbanda verso il ciglio della strada travolgendo gli spettatori appostati a bordo strada, rimbalza vicino al fossato e carambola dall’altro lato colpendone altri. Le sorti dell’incidente sono catastrofiche: undici morti tra cui pilota e co-driver e diversi feriti.  

Enzo Ferrari festeggia con un sorriso amaro la vittoria di Taruffi. Le morti dei bambini smuoveranno l’opinione pubblica e la corsa del ‘57 sarà l’ultima della serie classica. La Freccia Rossa tornerà come gara di regolarità solo nel 1977. E da lì una nuova storia lega la corsa più bella del mondo alla Leonessa.  

Brescia oggi grazie al film di Mann rivivrà quell’edizione leggendaria. Quella partenza funesta tra il clamore della folla, i ruggiti dei motori e il bacio della Christian.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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