Mille caffè sospesi per aiutare il Calabrone contro gli stupefacenti

Lanciata la raccolta fondi che servirà a finanziare la sistemazione della comunità di Collebeato
La sede della cooperativa Il Calabrone - © www.giornaledibrescia.it
La sede della cooperativa Il Calabrone - © www.giornaledibrescia.it
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Due caffè sospesi per il Calabrone. Trenta euro all’anno, che moltiplicati per mille donatori fanno la cifra necessaria a pagare gli interessi del mutuo. Quello che la cooperativa sociale, fondata da don Piero Verzeletti nel 1981, dovrà contrarre per sistemare la cascina di Collebeato che ospita la comunità terapeutica per i tossicodipendenti.

Il caffè sospeso è una tradizione napoletana: si lascia pagato al bar per lo sconosciuto indigente. Il Calabrone ha lanciato la campagna di foundraising con l’obiettivo minimo di raggiungere i mille sottoscrittori entro il 2024, da confermare per tre anni. Naturalmente non ci sono limiti alle adesioni e al numero di caffè sospesi.

La cooperativa si occupa di tossicodipendenti da oltre quarant’anni. Prima al Villaggio Prealpino e dal 2002 nella cascina sui Campianelli di Collebeato, proprietà comunale, concessa in uso per vent’anni al Calabrone. Tre anni fa la convenzione fra la cooperativa e il Comune è scaduta. Quest’ultimo ha provveduto a rifare il bando di assegnazione, vincolando l’edificio a scopo sociale.

La gestione

Il Calabrone ha ottenuto di nuovo la gestione della struttura, stavolta per 30 anni. Il bando prevede un onere di affitto molto basso, ma prescrive la ristrutturazione dell’immobile.

Vanno rifatti il tetto, i serramenti e i bagni; c’è da realizzare l’isolamento termico, da sistemare la cucina; bisogna tinteggiare le facciate, adeguare e integrare l’impianto idrosanitario. Il tutto per un costo lievitato in questi anni di prezzi alle stelle da 210 a 350mila euro.

«Per le onlus il Governo ha prorogato fino al 2025 il bonus facciate del 110%», dice Piero Zanelli, già presidente e storico pilastro della cooperativa. «Pensiamo di approfittarne, ma anche così il costo delle opere resta alto. Allora abbiamo pensato di lanciare la raccolta». Il Calabrone ha già sperimentato iniziative di questo genere. Può contare su molti sostenitori, riuniti nell’Associazione Amici del Calabrone, ma stavolta lo sforzo richiede una platea più ampia. «Tanti piccoli gesti possono fare la differenza», spiega Zanelli.

Testimonianza

La comunità di recupero nella cascina sui Campianelli è accreditata per venti posti; attualmente sono tredici i tossicodipendenti ospitati. Fra loro c’è William, compagno di Lucia e padre di Beatrice. «Per tanto tempo - testimonia - le bugie, i debiti, i sotterfugi sono stati i miei compagni di viaggio insieme alla cocaina. La cocaina è diventata il mio tutto. Oggi sto riprendendo in mano la mia vita».

William da un anno e mezzo vive nella comunità del Calabrone. «Mesi difficili, lontano da Lucia e Beatrice, quante volte ho provato la voglia di sbattere la porta e di andarmene via». Ma a Collebeato «ho trovato la forza di fermarmi e di rimanere. Ogni volta che cadi c’è qualcuno che ti ricorda che puoi rialzarti, che ti sostiene. Così questa casa che all’inizio mi andava stretta ora rappresenta la mia nuova possibilità».

Donazioni

In vent’anni sono state tante le persone accolte, che ce l’hanno fatta a liberarsi dalla dipendenza. «Due caffè al mese - dice Piero Zanelli - si trasformano in un atto concreto di solidarietà e opportunità per tante persone». Un sacrificio minimo. Sul sito www.ilcalabrone.org/1000sospesi si possono trovare tutte le informazioni che riguardano l’iniziativa.

Si può donare sul conto corrente bancario intestato a Cooperativa Il Calabrone; il codice Iban è IT91V0873511201023000230120. Collebeato è il primo passaggio terapeutico. Il Calabrone, infatti, gestisce anche una seconda comunità per tossicodipendenti, dedicata al reinserimento delle persone. Vi accedono utenti che hanno già raggiunto un livello di consapevolezza tale da poter sostenere esperienze esterne, che richiedono maggiori responsabilità ed autonomia. Si trova in via Duca degli Abruzzi, accanto alla sede della cooperativa. 

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